Un'immagine della tradizione esoterica racconta di come l'uomo si affanni a cercare per mari e monti ciò che il Creatore ha nascosto nel luogo più immediato e impervio al tempo stesso: il suo cuore. Attingendo al linguaggio dei simboli, evocativo e irrazionale, l'autrice traccia il sentiero di un dialogo tra l'uomo e il suo mondo interiore, personificato ora in ombre, ora in re, regine e sibilline entità. L'esperienza simbolica si propone attiva e profonda, diversa dal semplice porsi in ascolto ma anzi rivelatrice di quegli archetipi che vivono dentro di noi, pronti a manifestare tutta la loro potenza guidando benignamente chi vi si affida. Un viaggio interiore, solitario, iniziatico verso una morte che preannuncia una rinascita, ma solo dopo un tortuoso viaggio nel labirinto di se stessi. Nel «giardino dei vinti» di Elisabetta Gardini di Palo (De Ferrari, 147 pagg., 12 euro) quella dimensione in cui si manifesta la realtà più vera, uno spazio sacro che permette di riconquistare la verità, dimenticata e nascosta nel carcere materiale che incatena l'anima. «Tu, uomo, in questo bosco d'ombre, sei davanti a uno specchio. Vedi, il tuo chiasso non ha lettere maiuscole, è volgare ipocrisia del vivere umano. Il tuo silenzio è oltre lo specchio. Puoi ingaggiare duelli e trascorrere notti insonni, nasconderti dalla reale realtà che hai costruita su castelli di carte, ma non puoi abitare in pace, qui in Giardino, se non avrai frantumato lo specchio per passare dall'altra parte». Nel giardino si incontrano i fiori del tempo (il dolore, la conoscenza, l'amore), l'inquietudine, il silenzio, il bene e il male così come il dubbio che sempre li accompagna. Nel Giardino, il reale e la sua rappresentazione convivono, si mescolano senza giustificazioni, con il solo intento di farsi cornice di quel grande viaggio che l'uomo intraprende verso la consapevolezza. Frequenti i richiami all'opera mozartiana, dal Don Giovanni all'Idomeneo ma soprattutto al Flauto Magico, considerata il testamento spirituale del grande Amadeus nonché summa esoterica della tradizione massonica.
Già conosciuta ai lettori de Le fantastiche avventure del commissario Crovetto, Elisabetta Gardini di Palo si addentra in realtà ancora più fantastiche, che trascendono il quotidiano per raggiungere le profondità più silenziose, dove è il simbolo a parlare. Dando prova di un talento e di una sensibilità...vincenti.Elisabetta Gardini di Palo, «Il giardino dei vinti», De Ferrari editore, 147 pagine, 12 euro
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