Viaggio nella biblioteca tra bibbie in 27 lingue e leggi di Genova antica

Viaggio nella biblioteca tra bibbie in 27 lingue e leggi di Genova antica

La Biblioteca Servitana alla Foce compie undici anni: fondata il 21 maggio 1999 con un patrimonio librario di 4mila volumi, ora ne ha 23mila, il prestito conta 289 fedelissimi che richiedono in media 700 libri l'anno. Nel fondo antico, circa 200 testi, alcuni risalgono al Settecento, tra questi il primo, Officium Beatae Mariae Virgini del 1763. Un Commentario sulle Tragedie di Vittorio Alfieri (1811) e Storia del Dispotismo - Papi, Imperatori, Re - loro fasti e reati (1850) che si apre con un'immagine del Paradiso Maomettano fanno intuire apertura culturale di scelta. Tra le collezioni, le Bibbie in 27 lingue.
I testi sono elencati per argomento secondo il metodo Dewey e divisi in classi, percorso che si può seguire in un manifesto esplicativo affisso all'entrata. Ciascuno, indirizzandosi al settore di suo interesse, può vedere cosa c'è e attingere dagli scaffali. La Narrativa è divisa dalla Letteratura, c'è una sezione di Classici Stranieri e una Locale di Storia della Foce. La Chiesa di Santa Maria dei Servi, nei cui locali sottostanti si trova la Biblioteca (con ingresso da via Baroni), è sorta in via Cecchi là dove i Cantieri Odero costruivano transatlantici e corazzate, quando piazza Foce era affollata da operai pescatori ortolani di val Bisagno. La Foce è stata un Comune con una popolazione di 1300 persone, istituito da Napoleone nel 1806, accorpato con altri cinque a Genova nel 1873 da Vittorio Emanuele II.
Molto interessante la raccolta di Atti del Comune da cui emergono divertenti note di costume sulle Donne, sui Pescatori spesso contrabbandieri, sull'Ordine pubblico. Diverte sapere che le «bisnonne» genovesi nel portare a terra dalle navi le botti (una loro mansione), erano multate se si facevano un cicchettino o peggio sequestravano la botte in un magazzino, che bestemmiavano sedute presso le Mura della Chiesa e facevano risse, che a giugno del 1806 un'ordinanza permise il bagno in mare agli uomini con le mutande e alle donne con una tonaca (dalle 3 del mattino sino alle 9 di sera: niente «sirenette» allora o topless o tanga).
In questa sezione locale un Archivio storico con alcune centinaia di vecchie foto: le bambine che preparavano la lana per i maglioni militari del tempo di guerra, i lavatoi pubblici, i negozi di via Torino, il Villaggio Balneare di corso Italia e altre testimonianze Liberty. Dossier su Borgo Pila, sul Bisagno, su Targhe, Monumenti, Mappe, Folklore.
Sarebbe felice Padre Francesco Moioli dei Servi di Maria fondatore della Biblioteca Servitana, che dopo 126 anni risuscitò quella «Popolare» del Comune napoleonico vissuta cinque mesi dal giugno 1873 all'ottobre dello stesso anno. Deve essere orgoglioso il parroco, padre Luciano, che ha visto l'ingresso della Biblioteca, pur restando privata, nel SBU (Servizio Bibliotecario Urbano costituito dalla Berio più 15 Bilioteche di Quartiere) e che presto la vedrà collegata via Internet al catalogo generale.

Orgoglioso dei dieci volontari laici che se ne occupano bene organizzando anche Convegni su Toponomastica, Poeti liguri, Storia; del Gruppo di Lettura che discute i nuovi libri; del programma di coinvolgere i bambini per i 150 anni in ricerche su Garibaldi e i Mille. Pur avendo messo a disposizione per loro una stanza, finora ne sono venuti pochi: li aspettano bei libri!

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