Viani è il nuovo presidente Onore delle armi a Targioni

Viani è il nuovo presidente Onore delle armi a Targioni

Sabato scorso, si sono tenute le elezioni nazionali per il consiglio Anact (Associazione nazionale allevatori del cavallo trottatore), con la elezione a presidente di Sandro Viani, titolare dell’Allevamento di Zenzalino, uno dei più noti e tradizionali complessi italiani. L’allevamento di Zenzalino nel suo curriculum vanta ben 122 grandi premi vinti, con due Derby, uno di questi in compagnia del noto allevatore francese Jean Pierre Dubois con il campione Varenne (scusate se è poco!). Si è trattato della scelta di un allevatore «puro» per la guida dell’associazione, una ottima scelta, contrapposta ad un altro personaggio importante dell’ippica italiana, Riccardo Targioni che porta sulle sue spalle il peso della più antica tradizione italiana dell’allevamento, la gloriosa casacca nero-granata di Paolo Orsi Mangelli. L’unico appunto a carico d’eclettico Targioni è il suo ruolo all’interno dell’ippodromo di Albenga che, credo, abbia fatto la differenza tra lui e il nuovo presidente eletto. Viani ha vinto contrariamente alle previsioni di un «sondaggista fai da te», pubblicate sullo stantio sito di una associazione guidatori che, oramai non è preso sul serio da nessuno, apparendo più una macchietta da avanspettacolo.
Un commento sulla «stupidità» degli allevatori che, al posto di una promessa di un montepremi a trecento milioni di euro, assieme ad un’altra della creazione di una zona franca all’interno dell’Unione Europea a solo favore dell’allevamento italiano, nonostante ciò hanno privilegiato uno come Viani che ha promesso una sola cosa: lacrime e sangue. Gli allevatori hanno dimostrato di avere capacità di scelta e buon senso nell’avere consegnato il governo dell’associazione, senza tentennamenti, ad una personalità come Viani e ad una serie di consiglieri che formeranno una buona squadra coesa e tesa al perseguimento degli interessi degli allevatori in primissimo luogo. Una analisi dei voti ai due candidati della presidenza porterebbe ad alcune osservazioni: Viani è stato eletto con uno scarto di oltre duecento voti su un totale di un migliaio di voti ciascuno, evidentemente una fetta consistente di allevatori ha dato la propria fiducia al candidato Targioni, questo fatto a mio avviso dovrebbe portare ad una riflessione il consiglio uscito vincente. L’Anact è sempre stata una associazione coesa, con il risultato di essere, senza dubbio la più forte, autorevole e rappresentativa associazione degli allevatori in un panorama associativo abbastanza frastagliato: questo è un patrimonio che va salvaguardato al massimo. Lo Statuto dell’Anact prevede la nomina di una figura, mai sino ad ora attivata, la possibilità cioè di nominare un presidente onorario, con tutti i diritti di un consigliere. Ebbene, inviterei il nuovo consiglio per il bene dell’associazione e del suo completo rafforzamento a prevedere la nomina di Riccardo Targioni, quale presidente onorario. Questa proposta vuole contribuire a ridare all’associazione quella autorevolezza della quale ha sempre goduto e nello stesso tempo un forte segno di riconoscimento nei confronti di quegli associati che hanno sostenuto Targioni.


Questo è l’unico consiglio che mi sento di dare autonomamente, quale mio personale contributo, alla vita di una associazione alla quale ho dedicato moltissimi anni della mia vita.
* consigliere dell’Anact (Associazione nazionale allevatori del cavallo trottatore)

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