Vicoli violenti per «colpa» di chi chiede il rispetto della legge

Vicoli violenti per «colpa» di chi chiede il rispetto della legge

(...) La scorsa notte l’ennesimo «pattuglione» di vigilanza nei vicoli ha portato all’accompagnamento nel centro di accoglienza - ovviamente di Torino - di 5 dei 10 stranieri controllati. E quei 5 vuol dire che sono molto più che semplici abusivi. Vuol dire che come minimo sono pregiudicati, soprattutto spacciatori, e che non hanno rispettato già almeno un’ordinanza di espulsione. Quelli tutelati dalla Regione, per capirci.
Nessuno si scandalizza se nell’abito dei controlli nei call center dei vicoli sono state arrestate 10 persone che usavano il locale per spacciare indisturbati. Certo, il pugno di un senatore è un’altra cosa. Perché la politica non deve essere sfiorata dalla violenza. Però solo se la violenza va in una direzione. Se la Lega Nord, dopo essere stata costretta a vedere il proprio banchetto per la raccolta firme pro ronde blindato da carabinieri, poliziotti e finanzieri, ha dovuto addirittura rinunciare a organizzare altri gazebo, tutto ciò non dà fastidio. Neppure se la violenza che ha portato a tutto questo ha una firma ben precisa ed è quella dei soliti centri sociali anarco-insurrezionalisti. Che hanno diritto di impedire le firme pro ronde. Che magari annoverano tra le proprie fila anche le figlie di manager e capitani d’industria o sbandati che casualmente possono anche sentire il bisogno di «contestare» a calci e pugni un ministro della Repubblica.
E a dover tacere sono anche tutti quelli che non fanno politica, ma chiedono rispetto per la loro attività. Sono i commercianti di Caricamento, costretti a raccogliere un dossier, con tanto di abbondanti prove fotografiche, per far sentire la loro voce. E denunciare che alle loro invocazioni di aiuto «il Comune rispose: le 9 mosse per salvare Caricamento. Di quelle mosse ne vorremmo raccontarne alcune: chiusura con catene del lato est-ovest alle auto (moto e motorini continuano a sfrecciare anche in Sottoripa alla notte) in compenso quando arriva un’ambulanza i militi si fermano a Raibetta e vanno con la barella a ruote dal ferito/malato, oppure nel caso di incendio già tre volte i pompieri devono tagliare le catene con il tronchese, pazzesco direte Voi, ma è così, polizia? Non passa più una volante, controlli? Nemmeno l’ombra, (ci sono le catene!)».

Insomma «piazza Caricamento è ormai ridotta a ghetto, solo rumeni questuanti/ladri, prostitute e magnaccia, spacciatori magrebini, i turisti increduli si chiedono e ci chiedono dove sono capitati, se è possibile addentrarsi nei vicoli, hanno paura (!) di visitare il centro storico, perché l’approccio è da paura». Certo che hanno paura. Da quando Bornacin ha tirato quel pugno scappano tutti.

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