da Roma
Nessuna sorpresa. Lex ministro delle Comunicazioni di An, Mario Landolfi, è stato eletto presidente della commissione bicamerale di Vigilanza sulla Rai, da lui già guidata tra il 2000 e il 2001. Lunico elemento imprevisto è stata la modalità di designazione: Landolfi è passato al primo scrutinio con 25 voti su 34. Paolo Bonaiuti (Fi) e Giorgio Merlo (Dl) sono stati eletti vicepresidenti, mentre Rodolfo De Laurentis (Udc) e Antonio Satta (Udeur) sono i nuovi segretari della commissione.
Il primo atto dopo linsediamento alla presidenza è stata la convocazione per giovedì prossimo 21 settembre del presidente della Rai, Claudio Petruccioli, del direttore generale Claudio Cappon e dellintero consiglio di amministrazione. Un chiarimento doveroso dopo la tornata di nomine decise a Viale Mazzini, che ha determinato la defenestrazione del direttore del Tg1 Clemente Mimun in favore di Gianni Riotta, prima che la Vigilanza potesse intervenire. «La commissione non è una zavorra per la concessionaria pubblica, ma opererà da pungolo perché la Rai non sia una zavorra per i cittadini. Dobbiamo valutare la qualità dellofferta non nellinteresse dei partiti ma dei cittadini che pagano il canone», ha detto Landolfi sottolineando comunque la professionalità dei nuovi ingressi in azienda. Bonaiuti ha tuttavia precisato i compiti dellorganismo appena costituito.
Un sostanziale gradimento bipartisan ha salutato la nomina di Landolfi a presidente della Vigilanza. Ma come ha precisato il deputato di An, «spero di tornare a fare il ministro delle Comunicazioni».
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