La villa comunale? «Regalata» agli anarchici

Una palazzina di tre piani nel quartiere Comasina-Affori. Un’oasi di pace immersa nel verde: un ampio giardino, il posto per le auto. Comoda, in ottimo stato di conservazione. La villa di via Litta Modignani 66 è di proprietà del Comune, ma se la godono gli anarchici, che l’hanno occupata 13 anni fa, e per la sinistra va bene così. Non si può non arrivare a questa conclusione, dopo quello che è accaduto nel Consiglio di zona 9. Un consigliere del Pdl, Gabriele Legramandi, ha presentato una mozione per chiedere al Comune lo sgombero dello stabile: «Io - spiega Legramandi - vorrei che quel bene pubblico tornasse nella disponibilità del Comune, e quindi dei cittadini. Si potrebbe pensare a una destinazione sociale, a centro di aggregazione, qualcuno ha immaginato di farne il centro del bambino maltrattato». Ma c’è bisogno anche di locali per le scuole, o di sedi per le associazioni del volontariato.
In effetti, prima dell’occupazione, la palazzina aveva già una destinazione sociale. Prima c’era un centro civico. I quarantenni del quartiere ricordano benissimo i pomeriggi passati là dentro. E tutte quelle attività ricreative che hanno tenuto molti ragazzi lontani da esperienze devastanti come la droga o la violenza politica. Insomma, quel presidio aveva un grande valore sociale, molto superiore a quello immobiliare. Il problema è questo drappello di sedicenti anarchici che se la sono presa nel ’98, quando era chiusa per lavori. Da allora l’hanno, di fatto, privatizzato.
Fra l’altro i residenti degli stabili accanto alla villa occupata hanno lamentato spesso rumori molesti, musica infernale e altri disagi. Tanto che l’allora vicesindaco Riccardo De Corato, tre anni fa, ha chiesto a prefetto e questore lo sgombero e la fine dell’occupazione abusiva. È cosa nota poi che qualche «irriducibile», nel corso degli anni, ha intrattenuto legami con gruppi dell’insurrezionalismo di altre regioni. La villa è stata al centro di perquisizioni e indagini, e spesso si torna a parlarne quando qualcuno si mette a giocare con le bombe.
Lo sgombero però non è mai arrivato. E per questo il Pdl ha deciso di tornare alla carica.

Ma nel Consiglio di zona che la sinistra amministra ormai da anni (anche quando era l’unica «zona rossa» della città) la maggioranza ha bocciato la richiesta, con l’unica curiosa e rilevante eccezione della presidente, Beatrice Uguccioni, che ha votato a favore. «Nessuno ha dato spiegazioni - dice Legramandi - eppure ci sono moderati e cattolici nel Pd. L’impressione è che non vogliano creare altri problemi con la sinistra. Salvo poi dichiararsi paladini della legalità».

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