La villa di Tito diventa un albergo di lusso

La stanza più ambita è la suite Maresciallo, dove il despota trascorse gli ultimi anni di vita

da Belgrado

È stato il buen retiro più amato dal maresciallo Iosip Broz, detto Tito, negli ultimi anni della sua esistenza. Ora, a espugnarlo, sono arrivati i turisti e i capitali della nuova Russia post-sovietica, capaci di riuscire laddove persino Stalin - mai in grado in vita di venire a capo dell'eretico compagno jugoslavo - aveva fallito. È villa Galeb (Gabbiano), a Igalo, sontuosa proprietà a picco sul mar Adriatico costruita sulla costa montenegrina negli anni '70 per gli ozi estivi del conducator di Belgrado. Un gioiello che da qualche tempo è stato riconvertito in meta per l'industria delle vacanze e che le autorità del Montenegro - riconquistata la piena sovranità con il referendum del 21 maggio scorso - si apprestano ora a privatizzare. In prima fila, per accaparrarselo, ci sono - neanche a dirlo - i russi.
L'iniziativa si è rivelata subito un successo. I visitatori sono i benvenuti dovunque provengano e non manca ad esempio una presenza costante di norvegesi, spiegano i centralinisti. Ma a farla da padroni sono i russi. Gli inservienti parlano la loro lingua e le loro prenotazioni costituiscono la stragrande maggioranza del totale: solo nel luglio 2005 Villa Galeb ne ha ospitati circa 300, compresi nomi di riguardo come quello del pioniere del cosmo Aleksiei Leonov, protagonista della prima passeggiata spaziale della storia. La struttura è stata divisa in stanze e suite di lusso. Di spazio ce ne è a iosa, trattandosi d'una costruzione di 5.500 metri quadrati composta da oltre 50 ambienti con palestre, piscine, sale conferenze, biliardo e saloni di bellezza. Tutto arredato in stile, con profusione di mobili pregiati d'epoca realizzati a base di legnami esotici forniti temporibus illis a Tito da Paesi del Terzo Mondo affratellati con la sua Jugoslavia nel movimento dei Non Allineati.
Attorno, un parco di sette ettari protetto dalla scogliera e affacciato sul suggestivo golfo delle Bocche di Cattaro, di fronte alla Puglia. Per la clientela ci sono in listino camere di diversa grandezza e una mezza dozzina di suite da mille e una notte, come informa un sito apparentato con la Travel Center (www.soiuz.ru). Le più ambita è la Suite del Maresciallo, con tanto di letto francese originale destinato 30 anni orsono al riposo del vecchio guerriero, e di mega-toilette adornata di ceramiche blu, dono del governo del Brasile. Segue a ruota la Suite della First Lady Jovanka, nella cui sala da bagno scintillano ceramiche rosa anch'esse di provenienza brasiliana. Fra le curiosità a disposizione dei visitatori, c'è poi la zona termale privata nella quale l'ormai anziano e acciaccato Iosip Broz si sottoponeva al crepuscolo degli anni '70 (e della sua vita) a fanghi ritenuti miracolosi per i reumatismi.

Ma non mancano altri motivi d'ebbrezza per tutti coloro che siano sensibili all'eco dei fantasmi illustri della villa, teatro nei decenni d'incontri fra Tito e vari leader stranieri, ma anche - più tardi - di riunioni storiche che segnarono le ultime convulsioni della Jugoslavia.

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