Villa Troili, storia di un pozzo senza fondo

Rita Smordoni

Un milione e 355mila euro spesi dal Comune di Roma in cinque anni di gestione degli irregolari presenti nel campo nomadi di Villa Troili, ai margini del quartiere Bravetta, nel XVI municipio. La zona è teatro di sempre più frequenti episodi di microcriminalità. Le condizioni all’interno del campo e nel quartiere sono definite «invivibili» dallo stesso mondo del volontariato, che per anni ha cercato invano l’integrazione fra abitanti e nomadi. Di fronte a questi risultati, gli stanziamenti del Comune sono finiti al centro di una denuncia inviata alla Corte dei Conti nei giorni passati dal consigliere di Alleanza nazionale del XVI Municipio, Fabrizio Santori.
L’esposto mette sotto accusa il sindaco di Roma Walter Veltroni e il presidente del XVI Municipio, Fabio Bellini, «per danno erariale ai danni della pubblica amministrazione per aver sperperato fondi pubblici in favore di immigrati clandestini, considerato che la quasi totalità dei soggetti insediati presso il campo di Villa Troili sono ivi stanziati abusivamente, come risulta da documentazione reperibile presso il Comando dei carabinieri di Bravetta». Analoga denuncia è stata inviata dal consigliere Santori alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.
L’insediamento ha avuto origine nell’agosto 2001, quando, per l’inagibilità di un edificio a Tor Carbone, il prefetto con ordinanza di natura transitoria trasferì 170 nomadi presso l’ex caserma Bellosguardo Villa Troili, destinata in origine a campo profughi. «Ma oggi - rileva Santori - la quasi totalità di quei soggetti non risiede più nel campo, è stata sostituita da clandestini. Mentre i costi sono saliti alle stelle».
L’elenco degli stanziamenti è puntigliosamente elencato nell’esposto. 201.418,19 euro (determinazione dirigenziale 571/2001 del V Dipartimento Affari sociali del Comune) per l’acquisto e la posa in opera di unità abitative mobili. 62.000,00 euro (D.D. 820/2003) per la realizzazione dell’allaccio in fogna e altri lavori di ristrutturazione. Nella lunga lista delle uscite figurano ancora: i costi dello sgombero (ripetuto più volte) degli occupanti abusivi delle zone limitrofe al campo nomadi di via di Villa Troili; la liquidazione ad associazioni onlus del servizio di vigilanza; la quota del finanziamento del Comune per la scolarizzazione dei bambini nomadi, di cui 450.000,00 euro destinati al campo di via di Villa Troili (triennio 2005-2008). E ancora: le spese effettuate per la somministrazione di acqua e luce; i costi per il trasporto dei bambini rom a scuola, con complessivi 198.000 euro pagati all’azienda Trambus (stima dal 2001 al 2006); i finanziamenti straordinari destinati alle forze dell’ordine, impegnate per singoli interventi di polizia e carabinieri, e ai presidi dei Vigili urbani, per 50.000,00 euro complessivi (stima dal 2001 al 2006). «In totale la cifra spesa dal Comune per il campo nomadi di via di Villa Troili, a oggi conosciuta e documentata, ammonta a 1.355.966,85 euro», conclude Santori.
A puntare il dito sulla vicenda è anche Luciana De Benedittis, segretaria del comitato di quartiere Vignaccia Aldobrandeschi, volontaria da anni nello stesso campo nomadi: «La maggior parte dei bambini - racconta - invece di andare a scuola, sta tutto il giorno a mendicare e rubacchiare a piazza Vittorio, al centro e sulla metropolitana. Li riconosco uno per uno.

Uno di questi è un bimbo di appena cinque anni. Nel campo si allevano, anche in questi giorni, polli importati clandestinamente dalla Romania, con il rischio di infezioni. La Asl? Dopo tanti annunci, non si è più visto un ispettore».

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