Periferia ovest di Milano, cuore del parco delle Cave. Una grossa gru, landirivieni di camion e ruspe, un folto gruppo di operai al lavoro sono gli inequivocabili segni della presenza di un cantiere. Il solito cartello bianco affisso al cancello per descrivere il progetto parla di «ristrutturazione edificio esistente e costruzione autorimessa». Qualcosa però non torna. Proprio di fronte, sullaltro lato del cancello, il manifesto pubblicitario di una agenzia immobiliare mostra il vero futuro di quel cantiere: un complesso di villette immerse nel verde a pochi passi dal lago. Lincongruenza è difficile da spiegare, anche per gli abitanti della zona. «Qui non stanno ristrutturando niente - dice un signore che vive a pochi passi - Prima dei lavori c'era un magazzino che pensavamo dovessero mettere a posto. Invece lo hanno abbattuto e al suo posto stanno costruendo un complesso edilizio».
I lavori sono cominciati subito dopo le festività natalizie. Il primo atto, come impone la legge, è stato la presentazione di una Dichiarazione di inizio attività al Comune e alla direzione del Parco sud, nella cui area sorge il cantiere. Il documento prevede la ristrutturazione di un insediamento industriale, labbattimento di una costruzione, la sua sostituzione con due piccole palazzine e la costruzione di un parcheggio interrato. Uno scenario molto diverso da quello prospettato dallimmobiliare, che sul suo sito parla invece di un numero imprecisato di villette di 180 metri quadri composte da taverna, salone, cucina, lavanderia, tre camere, tripli servizi, box doppio, giardino privato e splendida vista lago. Il tutto a prezzi che oscillano fra 710 e 780mila euro. «Siamo preoccupati - spiega Enrico Fedrighini, consigliere comunale dei Verdi - in questo parco esistono altre aree private. Temiamo che anche altri proprietari facciano la stessa cosa. Fino a questo momento la gestione del parco è stata possibile grazie a un rapporto di stretta collaborazione fra gestori e proprietari di aree private». Alcune di queste sono state espropriate per permettere al parco di crescere. «Opere come questa - continua Fedrighini -, che si sviluppa su una superficie di 2.400 metri quadrati, rischiano di rompere la continuità del verde cittadino. È il motivo per cui la Provincia è intervenuta con un sopralluogo delle proprie guardie ecologiche. Aspettiamo un rapporto dettagliato».
Questa situazione, dicono i Verdi, sarebbe la prima conseguenza della messa in discussione del ruolo di Italia Nostra, associazione che in questi anni ha gestito le Cave, da parte del Comune. Giovedì è attesa la delibera che dovrebbe aprire anche ad altre associazioni che operano nel parco la possibilità di stipulare convenzioni con l'amministrazione comunale.
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