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Vincerà chi avrà portato il messaggio più ottimista

«Sono stato per tanti anni un arbitro che provava ad essere obiettivo: è come se tu chiedessi a un arbitro chi vorresti che vincesse il derby. Non è il mio mestiere. Il mio è sempre stato un giornalismo di non preferenza, lo sai. Posso dire ciò che penso dei tre candidati principali, poi la preferenza la darà il generoso popolo americano. McCain è un grande, ha giocato male la partita del 2000 e sarebbe stato un buon presidente. Può darsi che abbia una seconda chance. Obama è inesperto in politica internazionale e questa è la sua grande incognita però l’idea che l’America riappaia al mondo col suo volto sarebbe molto bella. Hillary risulta molto antipatica, però è una grande donna, soprattutto avrebbe il grande vantaggio di avere dalla sua parte l’ex presidente Clinton e lui sapeva far politica bene. Solo che è curioso che la prima donna che compete davvero per la Casa Bianca abbia puntato tutto sul marito. Per il resto uncommitted.

Ricordati però una regola generale che vale per tutto il Novecento: il candidato con il messaggio più ottimista ha sempre vinto».

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