(...), consigliere di Alleanza nazionale che fa partire il siluro un secondo dopo che gli hanno dato la parola. Argomento: il conflitto dinteressi per lattività svolta dal consorte di Marta, ingegnere e imprenditore. «Chiedo che il segretario generale si esprima sulla spinosa questione della sorte che subirebbero delibere e atti emanati da questo consiglio comunale e da questa giunta - scandisce Bernabò Brea - qualora il tribunale accertasse lineleggibilità di Marta Vincenzi». La prima replica è quella del segretario generale, Alfredo Gracili: «Nessun dubbio sulla piena eleggibilità in quanto è pienamente legittima lelezione del sindaco e niente giustificherebbe omissioni fino a sentenza contraria». Ovvio, comunque, che la risposta più attesa sia quella dellinteressata. Lopposizione chiede la sospensione dei lavori, ma il sindaco freme. E contrattacca: «Voglio ribadire, una volta per tutte, in modo forte e chiaro, che sono in possesso di tutti i requisiti per essere sindaco. Gravi e infondate insinuazioni sono state mosse e voglio affermare che non ho né discendenti, né parenti, e neppure antenati e affini fino al secondo grado che siano stati appaltatori di lavori o servizi comunali». Marta Vincenzi riesce a contenere levidente incavolatura, e si mette a snocciolare i riferimenti che stanno alla base «dellaccusa che viene mossa: non sono in conflitto - sostiene - con quanto previsto dallarticolo 61 comma, 1 bis del decreto 267». E aggiunge subito: «Anche se non sono tenuta a chiarirlo, preciso che mio marito detiene la quota di maggioranza di una società ingegneristica, insieme a mia figlia, e che questo non rappresenta nessuna causa di incompatibilità con la mia carica di sindaco». Laffondo finale è durissimo: «Se qualcuno ritiene che nel mio passato siano state compiute azioni censurabili - conclude - questo deve essere denunciato in modo circostanziato, affrontando eventuali giudizi per calunnia, che è un reato grave. Non intendo che si riproponga una gogna mediatica e voglio essere giudicata semplicemente in questaula per quello che ho fatto e per quello che farò insieme a tutti voi per questa città».
Si alza il brusio, il consigliere di Forza Italia Giuseppe Cecconi si fa sentire al microfono: «Non faccia minacce, non è il caso!». La pausa dei lavori serve a stemperare la tensione. Si passa a trattare gli altri punti allordine del giorno, senza che la sensazione di disagio - di «veleni» - abbandoni la Sala rossa. Tanto che la stessa Vincenzi, presentando il suo programma di governo e, in particolare, le priorità che si è data, incorre in un lapsus che non le sarebbe consentito dalletà, dallesperienza politica e partitica, e comunque dalla sua riconosciuta ottima memoria: in chiusura del discorso, mentre ha già accanto larchitetto Renzo Piano e il consulente per la Cultura Carlo Freccero con cui darà vita, di lì a pochi minuti, a una passerella promozionale di notevole effetto mediatico, il nuovo sindaco cita una frase dellillustre predecessore «Taralli». Gelo universale: qualche consigliere con i capelli appena brizzolati strabuzza gli occhi. E lei, il sindaco, ripete: «Vorrei rifarmi a una bella immagine del primo sindaco di Genova dopo la Liberazione, Taralli». E due. Lex sottosegretario Alberto Gagliardi, seduto fra i colleghi consiglieri di Forza Italia, ha una smorfia di sarcasmo, e si rivolge al vicino di banco: «Ma chi è sto Taralli? E, soprattutto, da dove viene questo sindaco?». Qualcuno urla, finalmente: «Guarda che è Faralli, Vanuccio Faralli, non Taralli». «Certo, Faralli» si riprende lei, come se niente fosse, riprendendo con assoluta disinvoltura il filo del discorso. Dimostrando ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, la padronanza della scena, qualunque cosa avvenga o si dica intorno a lei.
È lultimo bagliore di una seduta che prometteva scintille, e si è a poco a poco ridimensionata. Solo la presenza di Piano e Freccero fa sognare. Una monorotaia in luogo della sopraelevata, una metropolitana di superficie che sfrutti i binari ferroviari attuali, ma anche un rafforzamento dei collegamenti della città verso lalto con ascensori e funicolari oltre ad uno sviluppo del trasporto via mare: sono solo alcune delle idee dellarchitetto più famoso del mondo, chief advisor per il nuovo Piano regolatore della città.
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