(...) cè da registrare un artigiano di 64 anni che non riesce a far fronte ai debiti e si impicca in camera da letto lasciando una lettera con la quale spiega le ragioni della sua disperazione. E poi lincredibile aggressione avvenuta in unarea di servizio dellautostrada per una questione di centesimi sul prezzo della benzina, durante la quale si è sfiorata la tragedia.
Lestremo gesto del piccolo imprenditore, trovato morto mercoledì sera a Teglia, chiama ancora una volta in ballo latteggiamento dello Stato che, quando cè da riscuotere, non accetta compromessi. Equitalia, la società incaricata dellingrato compito di incassare, precisa ancora una volta di non aver avuto colpe specifiche e di non aver avviato le procedure di pignoramento della casa che secondo il suicida sarebbero state allorigine del gesto. Ma invita a cercare «lorigine del gesto di così profonda disperazione in una serie di cause ed effetti che solo chi ne è interessato può elaborare in modo tanto doloroso da indurlo a togliersi la vita». Però, per lappunto, è stato proprio linteressato a indicare i debiti sempre più pressanti come causa della propria decisione. E qui anche Equitalia potrebbe almeno accettare di restare in silenzio di fronte al dramma, senza voler passare necessariamente per vittima di una «strumentalizzazione sulla presunta relazione tra lattività di riscossione e la tragica scelta di un cittadino».
Tutto legato alla speranza di risparmiare qualche centesimo che può significare la sopravvivenza è anche lepisodio avvenuto in unarea di servizio della A7 tra Serravalle e Genova. Il gestore di un distributore ha infatti incontrato il rappresentante di una compagnia petrolifera dopo averlo più volte tempestato di e-mail per ottenere un piccolo sconto sul prezzo del carburante in modo da riservare particolari offerte ai propri clienti più importanti come gli autotrasportatori. La discussione per una guerra di provvigioni fatta di pochi centesimi è degenerata in rissa e poi in una violenta colluttazione. Le mani del benzinaio però non sarebbe state del tutto disarmate. Il rappresentante e alcuni testimoni hanno confermato alla polizia stradale di Sampierdarena, intervenuta in tempo per evitare la tragedia, che luomo aveva un coltello e lo avrebbe certamente usato pur di ottenere quello sconto così fondamentale.
La crisi sta portando alle conseguenze più estreme. Ma il peggio è che lo Stato non accenna a fermarsi e anzi cerca di fare cassa più che mai. La denuncia arriva dalla Uil di Genova che, dati alla mano, fa notare come al proprio Caf siano arrivati in questi giorni quasi 300 cittadini disperati per aver ricevuto notifiche di multe arretrate, per errati pagamenti dellIci o per errori sul 730. Una valanga di cartelle (facile immaginare quante possano essere in totale in tutta la Liguria nei vari patronati ma non solo) che si distinguono per unanomalia. «Gli anni precedenti, in misura minore, le segnalazioni da parte dellAgenzia delle Entrate venivano effettuate a ottobre - scrive Pier Angelo Massa, segretario generale Uil Liguria -. Segno che in questo momento storico lo Stato intende far cassa a tutti i costi».
Ma non solo lo Stato pensa a spremere i cittadini. I liguri dovranno aspettarsi una nuova bastonata anche dalla regione, da quella Regione che ha sempre detto di avere i conti a posto vantandosi del risanamento della Sanità.
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