Caro Massimiliano Lussana, vedo che continua, nelle colonne del suo giornale, il dibattito sulla candidatura a Sindaco per il centrodestra alle prossime elezioni amministrative di Genova. Per Carità sia i nomi di Berneschi che quello di Henriquet sono di prestigio e di lustro per la Cdl, ma credo che l'approccio sia sbagliato.
Non dobbiamo partire da un nome e neppure da un programma (quelli sono buoni per tutte le stagioni) ma da un progetto politico che renda credibile la Cdl come alternativa alla sinistra. Le recenti elezioni amministrative di Roma, Napoli e Torino hanno dimostrato che non basta un buon nome qualificato per vincere le elezioni. E Alemanno, Malvano e Buttiglione erano nomi di primi piano. La Cdl deve essere alternativa alla sinistra contrapponendo un modello di città completamente nuovo.
Il dramma di Genova è quello di essere senza vocazione! Non una città industriale, non una città turistica, non una città di servizi, non una città che pone il suo porto al centro dello sviluppo! É un coacervo di troppi piccoli interessi che ruotano intorno alle miopi strategie (economiche e politiche) dei partiti della sinistre di alcuni poteri che, nel caso di Genova chiamerei «poteri deboli». Allora dobbiamo mobilitare le categorie, i commercianti, i professionisti, le piccole aziende, il popolo delle partite IVA, gli imprenditori veri. Far capire loro che lo sviluppo non dipende dell'intreccio tra politica e affari, tra clientele e amicizie politiche ma dal rapporto con amministratori e forze politiche che vogliono realizzare il cambiamento, lo sviluppo.
I partiti non devono fare un passo indietro, ma un passo avanti. Nel senso che An, FI, Udc; Lega, Lista Biasotti e quanti altri sapranno aggregare, devono ritornare tra la gente, riproporre iniziative, interpretare i sentimenti di una città che aspetta solo di essere liberata da lacci e laccioli che da troppi anni la tengono ferma. I nomi verranno dopo, senza il manuale Cencelli e senza rivendicazioni di primogeniture. Quando nel 2000 vincemmo le regionali con Biasotti non trovammo solo il candidato giusto ma persona in grado di rappresentare per la Liguria il cambiamento ed indicare la strada dello sviluppo.
*Senatore Alleanza Nazionale
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