Letizia Moratti è in vantaggio. Lo sostiene un sondaggio commissionato da Repubblica a quindici giorni dal voto. E laspirante sindaco del centrosinistra? Bruno Ferrante sta indietro e la sua lista civica, quella che avrebbe dovuto mietere consensi su consensi, si ferma a quota 5,5 per cento.
Anche lUlivo perde: dal 29 per cento sfiorato alle politiche al 25 per cento. Risultati che non impediscono però ad Antonio Di Pietro di parlare «di Milano» come «terra di riconquista del centrosinistra» e reclamare «maggior sostegno dei partiti della coalizione» a favore dellex inquilino della prefettura, «Ferrante ha ragione da vendere quando riflette sulla necessità che i partiti diano più forza alla sua candidatura». Sottoscrizione di quellappello già rilanciato da Filippo Penati e che lex Pm di «mani pulite» completa con un appello: «Non dobbiamo criticare i cittadini se non ci hanno votato ma fare autocritica per capire il perché. Dobbiamo fare in modo che le periferie soffrano di meno e che i diritti civili, come quello alla casa, sia un risultato da raggiungere ma per ottenerlo non bisogna sfasciare le macchine, rompere le vetrine e le teste a chi non la pensa come noi».
Mentre i milanesi che «non la pensano» come loro ringraziano perché gli sono evitare macchine sfasciate e vetrine rotte, Di Pietro fa sapere che con lItalia dei Valori si schierano gli Autonomisti per lEuropa, che alle scorse provinciali correvano a sostegno della candidatura di Penati. Squadra che, tra gli altri, vede in lista anche il consigliere comunale uscente, Giuliana Carlino, rinviata a giudizio con laccusa di induzione di induzione al falso in atti dufficio.
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