«Walter, briciole e circenses»

Marcello Viaggio

Veltroni ha rinunciato al regalo di compleanno. Quello che tradizionalmente riceve ogni anno dai suoi stretti collaboratori, pare. La cosa sarebbe un fatto del tutto privato, ovvio. Non meriterebbe neppure una riga. Invece è diventata pretesto per l’ennesima passerella mediatica. Ormai il privato di Veltroni chi sa se c’è più. Se un giorno il sindaco decidesse di fare colazione, anziché con cappuccino e brioche, con l’uovo sbattuto, finirebbe sui quotidiani di stretta osservanza con un «ooh» di meraviglia. Rassegniamoci. Ne avremo ancora per parecchio. La storia del compleanno è apparsa, però, su Indymedia con relativi commenti al vetriolo. Segno che proprio popolarissimo il sindaco, o meglio Uolter come lo chiamano i no global, almeno in questo momento non è.
Antefatto. Tre luglio scorso, data del compleanno. Gli anni sono 51. Veltroni, come scrive con deferenza un noto quotidiano della capitale, stavolta tira indietro la mano: quest’anno no, ragazzi, nessun regalo. «O meglio - spiega ai collaboratori più fidati - aiutatemi economicamente a comprare un videoproiettore e dei dvd da regalare ai ragazzi del carcere di Casal del Marmo». Detto, fatto. Parte la sottoscrizione, col ricavato qualcuno compra un videoproiettore nuovo di zecca e 50 dvd. È lo stesso Veltroni a scegliere i titoli: La vita è bella, La meglio gioventù, Schindler’s List, Tutti pazzi per Mary. Il sindaco non ha dubbi, i suoi gusti sono precisi. Tutto politically correct. Strano solo che dall’elenco manchino Moore, la Guzzanti, Moretti. Per il resto, ci siamo. La consegna del pacco dono ai giovani detenuti, però, non avviene il giorno del compleanno, ma durante la recente Notte Bianca. Alla festa partecipano il ministro Melandri e i fidati assessori Pomponi e Touadi. Il sindaco si lascia andare a un pistolotto: «Il cinema è un veicolo per educare i ragazzi. Il Comune è vicino al mondo dei detenuti, questo dono dimostra la nostra attenzione». Un discorsetto adatto a delle educande, magari. E non a scippatori e tossici. Ma tant’è. Foto di rito, tv, strette di mano. Fine del primo tempo.
La parte più gustosa del siparietto viene dopo. E sono i commenti su Indymedia. Il sito d’eccellenza di antagonisti, no global, anarchici, disobbedienti e affini. Che riportano l’articolo e ci aggiungono i pareri. «Mi pare di aver capito che Veltroni non ha cacciato manco un euro», scrive un tale, dal nick significativo e ironico: «commosso fino alle lacrime». Titolo del post: «purciaro». Acido! «Che film! Veltroni dimettiti, vai a vivere a Disneyland», attacca Dorigo. Profetico? «Grazie Veltroni, perché ci dai l’acqua calda tutti i giorni», scrive Sonia sotto il titolo «briciole e circenses». Beffarda! «Certo che almeno je poteva porta’ un po’ di film porno», conclude Mickey Mouse. Pratico! A proposito: che significa il termine dialettale «purciaro»? Presto detto.

È la storpiatura della parola «pulciaro». Da pulce. Pulciaro vuol dire all’incirca uno che conta le pulci. Tirchio, sfaticato. Che invece di dire o fare cose importanti sta lì ad occuparsi di insetti, facendo finta che sta facendo qualcosa di importante.

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