Arrestati 12 componenti della banda che prendeva di mira i religiosi spacciandosi per dipendenti pubblici o direttori di banche. La base era in Piemonte ma operava lungo tutto lo Stivale
Arrestati 12 componenti della banda che prendeva di mira i religiosi spacciandosi per dipendenti pubblici o direttori di banche. La base era in Piemonte ma operava lungo tutto lo Stivale
Conclusa un’ attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, e condotta dagli investigatori del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, che ha smantellato una complessa organizzazione criminale dedita alla corruzione per il rilascio della cittadinanza italiana. Il complesso iter investigativo e giudiziale si è concluso di recente con la firma dei primi decreti di revoca dello status di cittadino italiano da parte del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro dell’Interno, per i cittadini stranieri che avevano fruito del “sistema” criminale per acquisire lo status giuridico pur non avendone i requisiti.
Tra gli indagati anche il sindaco di Trani che avrebbe contattato Giancaspro per risollevare le sorti della squadra di calcio locale in cambio di appalti in città
A finire in manette 2 donne romene che, con la scusa di aiutare i passeggeri a fare i biglietti, gli sfilavano il portafogli, 2 tunisini per il furto di un cellulare e un ragazzo per aver sottratto 32 portafogli in un negozio della stazione
I carabinieri hanno fermato i componenti di uno dei gruppi criminali più feroci del territorio vesuviano, quello della famiglia Batti, che risultano indagati per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti
Vasta operazione di polizia e carabinieri a Napoli. Nella notte sono stati arrestati 7 soggetti ritenuti appartenenti al clan D'Amico-Mazzarella. Sono accusati dell'omicidio di Luigi Mignano, avvenuto lo scorso 9 aprile davanti a una scuola a San Giovanni a Teduccio. Catturati anche 5 soggetti considerati appartenenti al clan contrapposto dei Formicola. Nei loro confronti è stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare per gli omicidi dei fratelli Massimo e Salvatore Petriccione, avvenuti il 29 giugno 2002 e l’8 marzo 2004