Scattano le manette per Cosmo Giancaspro, ex patron del Fc Bari

Tra gli indagati anche il sindaco di Trani che avrebbe contattato Giancaspro per risollevare le sorti della squadra di calcio locale in cambio di appalti in città

Scattano le manette per Cosmo Giancaspro, ex patron del Fc Bari

Una nuova tegola giudiziaria per Cosmo Antonio Giancaspro, ex proprietario del Bari calcio. Già agli arresti domiciliari da otto mesi per bancarotta fraudolenta, l'imprenditore è stato arrestato questa mattina dalla guardia di finanza di Bari nell'ambito di un'operazione coordinata dalla procura di Trani. L'operazione è stata denominata "Le chiavi della città". Giancaspro e altre quattro persone sono accusate di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, al riciclaggio, al falso in atto pubblico e al peculato. L'ex patron del Bari sarebbe stato al vertice di "un comitato di affari illeciti" volto, secondo l'accusa, "all'ottenimento di appalti pubblici a Trani, in cambio di una strumentale e occulta sponsorizzazione della locale squadra di calcio (l'ASD Vigor Trani), realizzata con liquidità provenienti da distrazioni ai danni di altre società riconducibili al gruppo societario dello stesso Giancaspro, tra cui la Football Club Bari 1908 Spa" (quest'ultima società è fallita). Fra gli arrestati anche Alberto Altieri, vicepresidente della società dilettantistica Vigor Trani, ora ai domiciliari. L'autorità giudiziaria ha anche disposto il sequestro preventivo di circa 350mila euro nei confronti di alcuni dei soggetti arrestati.
Dieci sono le persone iscritte dalla procura della Repubblica nel registro degli indagati. Tra loro anche il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, a cui è stato perquisito l'ufficio. L'amministrazione comunale tranese, nel 2016, avrebbe contattato Giancaspro per risollevare le sorti della squadra di calcio locale, Vigor Trani. Giancaspro sarebbe stato socio occulto e amministratore di fatto della Vigor Trani, come dimostrato da varie operazioni finanziarie messe in atto tra gennaio 2017 e gennaio 2018 per il tramite dei prestanome Michele Amato, Michele Bellomo ed Emanuele Mosconi (tutti e tre sottoposti ai domiciliari). Il motivo che avrebbe spinto Giancaspro a finanziare la squadra era quello di avviare una serie di trattative per ottenere appalti in città, come detto.

Oltre al sindaco Amedeo Bottaro, a capo di un'amministrazione di centrosinistra da quattro anni, indagato per concorso in peculato, sono coinvolti anche il comandante della polizia municipale, Leonardo Cuocci Martorano, l'ex segretario comunale, Carlo Casalino, il funzionario Pasquale Ferrante e il consigliere comunale Diego Di Tondo.

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