Le città e la sfida della neutralità climatica

Le città e la sfida della neutralità climatica, la tavola rotonda promossa dal Green City Network e Italy for Climate, in collaborazione con l’Ambasciata britannica e con il GSE e che aderisce al programma “All4Climate” del Ministero dell’Ambiente. L’evento, in preparazione della COP 26 che si terrà nel prossimo novembre in Scozia, vuole promuovere una maggiore partecipazione delle città italiane alla sfida della neutralità climatica. Proprio le città, si stima, sono, infatti, responsabili dell’80% delle emissioni di gas serra e nessun percorso di decarbonizzazione può quindi prescindere dal loro coinvolgimento. Sono oltre 100 le città italiane che hanno partecipato all’iniziativa e sono intervenuti, oltre ai rappresentanti delle autorità locali delle città di Glasgow, che si appresta ad ospitare proprio la COP26, amministratori di diverse città, da Parma, Bari, Livorno, Milano, Napoli e Genova, ma anche Rimini, Petriolo, Mantova, Miglianico, Montoro e Prato, per parlare di progetti in corso e criticità da affrontare. La tavola rotonda è stata l’occasione per presentare agli amministratori locali la campagna Race to Zero, promossa dalle Nazioni Unite, nonché le buone pratiche e gli interventi già sviluppati nelle città dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici). Il Green City Network ha sottolineato come il coinvolgimento delle città sia indispensabile per realizzare misure efficaci per contrastare la crisi climatica e Italy for climate ha sottolineato come la Road Map per la neutralità climatica sia una sfida impegnativa per le città ma anche un’occasione importante di innovazione, nuovo sviluppo e nuova occupazione. “Per arrivare alla neutralità climatica entro il 2050 - ha sottolineato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, promotrice dei due network organizzatori dell’iniziativa - è necessario aumentare notevolmente l’impegno delle città al 2030, alzando il target di riduzione dei gas serra dal 40% precedente al 55% come indicato dall’Unione Europea. Questo nuovo obiettivo richiede di fare molto di più di quello che è stato fatto in passato in particolare per l’aumento delle fonti rinnovabili, per la decarbonizzazione dei trasporti urbani, per i consumi energetici degli edifici e le attività produttive che si sviluppano a livello locale. E’ molto importante – ha proseguito – che nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, in fase di definizione con il nuovo Governo Draghi, vi sia un adeguato coinvolgimento delle città in particolare per i progetti per le misure climatiche”. Nel corso dell’evento l’Ambasciatore Jill Morris ha sottolineato il ruolo cruciale delle città nel mantenere le promesse fatte a Parigi, raggiungendo l’obiettivo di azzeramento delle emissioni entro la metà del secolo: “La campagna Race to Zero – ha ricordato- riunisce aziende, città, regioni, e investitori di tutto il mondo, creando la più grande alleanza net zero mai realizzata. Partecipare a questa campagna significa sostenere una ripresa economica sana e resiliente, prevenire minacce future, creare posti di lavoro dignitosi e stimolare una crescita inclusiva e sostenibile. Insieme possiamo mandare ai governi di tutto il mondo un segnale forte: le città sono unite nel raggiungere gli obiettivi di Parigi e nel creare un'economia più inclusiva e resiliente, E’ una corsa -ha proseguito Jill Morris- contro il tempo e contro noi stessi. In questa corsa non ci sarà un solo vincitore: o vinceremo tutti, o ne usciremo tutti sconfitti, perché i cambiamenti climatici, proprio come il covid-19, non conoscono confini”. (Alexander Jakhnagiev)

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