Dieta e alimentazione

Settimana mondiale per la riduzione del sale: 7 consigli per consumarne meno

In occasione della Settimana Mondiale per la riduzione del Consumo di sale scopriamo insieme perché un eccesso di sale nella dieta fa male e come ridurne concretamente l’assunzione

Settimana mondiale per la riduzione del sale: 7 consigli per consumarne meno

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Settimana mondiale per la riduzione del sale: 7 consigli per consumarne meno

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Dal 13 al 19 maggio 2024 si celebra la Settimana Mondiale per la Riduzione del Consumo di Sale promossa dal WASSH - World Action on Salt, Sugar and Health.

L’eccesso nella dieta provoca tanti danni all’organismo. La quantità giornaliera raccomandata è di circa 5g al giorno. A ribadirlo in questa occasione è la Sinu, Società Italiana di Nutrizione Umana che sulla base di uno studio scientifico recente ci dimostra il legame tra abuso di sale e lesioni vascolari responsabili di malattie croniche a livello cardiovascolare che possono aumentare il rischio di infarto e ictus cerebrale. Inoltre l’abuso può farci predisporre maggiormente allo sviluppo di obesità e malattie croniche non trasmissibili.

Solitamente il sale si assume nel proprio regime alimentare tramite il cloruro di sodio che viene aggiunto nelle proprie pietanze o nei prodotti industriali o trasformati a livello artigianale. Il contenuto nei prodotti vegetali come ortaggi, verdure e frutta è invece considerevolmente basso.

Perché ridurre il sale a tavola

Molte sono le motivazioni che dovrebbero far acquisire la maggiore consapevolezza che assumere troppo sale attraverso la dieta fa male. L’assunzione eccessiva aumenta prima di tutto il rischio di aumentare la propria pressione arteriosa. Di conseguenza l’organismo è più esposto a malattie cardiovascolari. Il gonfiore addominale solitamente è uno dei primi segnali che si sta mangiando cibi troppo salati. Questo avviene perché il sale tende a trattenere troppo i liquidi che si accumulano provocando anche ritenzione idrica.

Inoltre il sale affatica l’attività renale. Può compromettere anche la regolarità del sonno. Difatti quando a cena si mangiano cibi troppo salati come insaccati, formaggi, panini e pizza aumenta il rischio di soffrire di reflusso gastrico, dolori addominali e pesantezza durante la notte e ciò può compromettere la qualità del sonno.

A lungo andare il sale può provocare episodi di mal di testa, nausea, spossatezza e calcoli renali.

Come ridurre il consumo di sale

Ecco alcuni preziosi e semplici consigli che la Sinu ci fornisce e che contribuiscono a farci acquisire una maggior consapevolezza del suoutilizzo:

  1. Leggere le etichette dei prodotti che si acquistano per capire la quantità effettiva di sale;
  2. Raccomandare di aggiungerne poco quando si va al ristorante o a mangiare fuori in genere;
  3. Non aggiungerlo negli alimenti dei bambini;
  4. Limitare l’uso di condimenti alternativi contenenti sodio come dado da brodo, ketchup, salsa di soia, senape;
  5. Preferire le erbe aromatiche come aglio, cipolla, basilico, prezzemolo, rosmarino, salvia, menta, origano, maggiorana, sedano, porro, timo, semi di finocchio e spezie come pepe, peperoncino, noce moscata, zafferano, curry per insaporire le proprie pietanze;
  6. Esaltare il sapore dei cibi usando succo di limone e aceto;
  7. Consumare solo eccezionalmente alimenti trasformati come snack salati, patatine in sacchetto, olive da tavola, acciughe salate, alcuni salumi e formaggi.
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