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Emiliano indisponibile. E l'Antimafia sconvoca la seduta del 2 maggio

Due giorni fa il governatore della Puglia aveva inviato una lettera per comunicare la sua assenza per “legittimo impedimento”

Emiliano indisponibile. E l'Antimafia sconvoca la seduta del 2 maggio

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La commissione parlamentare Antimafia ha sconvocato la seduta prevista per domani, giovedì 2 maggio, nella quale era prevista l'audizione di Michele Emiliano sulle recenti vicende che hanno interessato la sua amministrazione. Sul sito internet della Camera dei Deputati è stato reso noto che la seduta con il presidente della Puglia non avrà luogo.

Già nota la motivazione: lunedì l’esponente del Partito Democratico aveva inviato una lettera alla presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta Antimafia per comunicare la sua indisponibilità e come "causa di legittimo impedimento" aveva spiegato di avere "alle ore 10 la convocazione della Conferenza delle Regioni (di cui è vicepresidente, ndr) e alle successive ore 12.30 dalla Conferenza unificata convocata dal Ministro Calderoli". Interpellato dall'Ansa, Emiliano ha confermato: "Ho già espresso il mio intendimento di essere audito in Commissione dando disponibilità in ogni momento dal 10 al 30 maggio, a patto che si sia concluso con il voto il dibattito nel Consiglio Regionale della Puglia sulla fiducia richiesto dal centrodestra, per tenere distinti i due momenti nel rispetto di entrambe le istituzioni".

Discorso da rimandare dal 10 maggio in poi, al termine della discussione della mozione di sfiducia ma anche dopo che l’Antimafia avrà sentito il procuratore della Repubblica Roberto Rossi. Quest’ultimo è titolare delle inchieste che hanno scosso la politica barese, dall'azienda trasporti "serbatoio di voti" al caso dell’ex assessore regionale Alfonso Pisicchio. La vicenda ha scatenato grandi polemiche negli ultimi giorni. Secondo quanto reso noto, a Emiliano era stato un ventaglio di cinque date, ma nessuna è stata di suo gradimento. Un comportamento che ha fatto discutere, considerando che la commissione d’inchiesta è chiamata a indagare sulle infiltrazioni della criminalità in Puglia e dei legami con la politica. Emblematiche le sue recenti dichiarazioni sul sindaco Antonio Decaro, che avrebbe “affidato” ai congiunti di un boss mafioso perché lo proteggessero.

Situazione estremamente delicata, che rischia di minare la tenuta dell’amministrazione pugliese nonostante il recentissimo rimpasto. Emiliano non ha nascosto una certa irritazione, parlando di strumentalizzazione con tanto di frecciatina: “L’Antimafia non deve essere terza, deve apparire tale”. Immediata la controreplica:“Emiliano parla di strumentalizzazione quando è evidente il fine di voler far ricadere sull'Antimafia la scure del boia prima della mozione di sfiducia in Regione. Il presidente non si faccia guidare dal suo ego e dalla sua arroganza, perché neanche lui è sopra le regole”.

Seguiranno aggiornamenti.

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