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Tensioni a Napoli: i centri sociali prima caricano gli agenti poi piangono sui social

Un gruppo di circa 50 persone ha cercato di rompere il cordone di polizia a tutela del Teatro San Carlo dove si sta svolgendo una manifestazione per i 75 anni della Nato

Scontri tra polizia e manifestanti a Napoli: i centri sociali caricano gli agenti e piangono sui social

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Scontri tra polizia e manifestanti a Napoli: i centri sociali caricano gli agenti e piangono sui social

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Tensione e scontri a Napoli questo pomeriggio quando un gruppo di manifestanti ha cercato di forzare un blocco di polizia per protestare contro lo svolgimento, nel Teatro San Carlo, di un concerto celebrativo del 75esimo anniversario della fondazione della Nato. Il tutto si è svolto nella centralissima via Toledo, da dove un manipolo di persone ha provato a raggiungere il teatro. Il cordone di polizia ha tenuto, i manifestanti sono stati bloccati e in quel momento sono sorti tafferugli con gli agenti che hanno respinto i manifestanti anche con l'uso di manganelli.

Al momento non risultano feriti che hanno necessitato di cure mediche, ma alcuni sono rimasti contusi negli scontri. I manifestanti sono partiti poco prima delle 18 dalla chiesa di Sant'Anna del Palazzo per raggiungere il teatro San Carlo, con striscioni pro Palestina e cori contro la Nato. Erano circa una cinquantina e sono stati dispersi con le cariche di alleggerimento degli agenti in tenuta antisommossa. A guidare la sommossa il centro sociale Je so' Pazzo di Napoli con Ecologia politica Napoli e il Collettivo Autorganizzato Universitario, che denunciano "violenza e repressione" da parte delle forze dell'ordine "contro coloro che si mobilitano contro la guerra". Il post polemico, che omette il tentativo di sfondamento del cordone e spera di raccogliere lo stesso modo di solidarietà delle manifestazioni di Pisa, è stato condiviso anche da Cambiare rotta.

"Riteniamo inaccettabile che tale dispositivo di violenza venga messo in atto contro chi denuncia a gran voce la barbarie della guerra e la complicità della Nato e dei nostri governi con il genocidio perpetrato dallo Stato di Israele", scrivono ancora nella loro nota, come un disco rotto che ripete sempre le gli stessi discorsi senza soluzione di continuità. Da parte del centro sociale si denunciano circa 10 attivisti feriti, alcuni di questi al volto. Probabilmente si tratta di soggetti che si trovavano nel pieno dei tafferugli sorti quando il tentativo di sfondare il cordone di polizia è fallito. La situazione per il momento è tornata alla normalità, gli agenti hanno disperso i facinorosi ma gli organizzatori hanno annunciato la persistenza del presidio e stanno richiamando forze fresche.

Pertanto non si esclude che si possano verificare nuovi contatti nelle prossime ore.

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