Serialità

Tra fantasy e teen drama: in streaming c'è la Vampire Academy

Da una saga di romanzi di successo anche in Italia, arriva la serie tv che re-immagina il mito del vampiro tra drammi adolescenziali e lotte di classe. I primi episodi sono su Sky

Tra fantasy e teen drama: in streaming c'è la Vampire Academy

La figura mitica del vampiro ha sempre avuto un grande fascino nei riguardi del pubblico. Esploso nella narrativa di fine ‘800 con il Dracula di Bram Stoker, la creatura della notte che si ciba di sangue umano, tra gli anni ’90 e 2000, è stata una presenza fissa al cinema, in tv e come nei libri. Seppur abbia perso un po' della sua aura tenebrosa, resta un personaggio "mitologico" che si adatta molto bene in qualsiasi contesto narrativo. E lo dimostra Vampire academy, serie americana del network in streaming di Peacock, che dall’11 novembre è disponibile in Italia su Sky e Nowtv con gli episodi della prima stagione (10 in tutto). Una serie che unisce magia, amore, superstizione ma anche contemporaneità e satira sociale. Funziona se la si guarda come una serie di puro intrattenimento ma, di sicuro, non è la migliore sul genere.

Porta la firma di Julie Plec, sceneggiatrice e regista, famosa per aver portato in tv il mito di The Vampire Diaries e di tutti i suoi spin-off. Qui si trova nel difficile compito di adattare per il piccolo schermo una storia complessa, con molte sfumature, tanti personaggi, e in bilico costante tra fantasy e teen drama. Ispirata a un’omonima saga composta da sei romanzi, Vampire academy è una rappresentazione sontuosa e accattivante sul mondo dei vampiri. Funziona nella sua messa in scena, ma è povera di contenuti e ora vi spieghiamo il perché.

Magia, inganni e intrighi di corte

Da tempo, gli umani e i vampiri convivono pacificamente. Ognuno di loro con le proprie leggi e il proprio apparato istituzionale. Le creature soprannaturali, ad esempio, sono divise in tre categorie: i Dhamphir, i Moroi e gli Strigoi. I Moroi sono i comuni vampiri che vengono protetti da delle guardie con un grande potere nella lotta: i Dhampir. I Moroi sono pacifici, tanto che si nutrono grazie a volontari umani. Gli Strigoi sono invece la categoria di vampiri più pericolosa, perché senza umanità e con un desiderio di vendetta. La storia si focalizza su Rose, una Dhamphir da generazioni, e su Lissa, membro della famiglia reale. Durante la festa dei cento anni della regina, la giovane Lissa perde i suoi genitori e, di conseguenza, si trova da sola in momento transitorio per il regno. Torna all’accademia dei vampiri, sperando di poter essere al sicuro da chi vuole cercare di sovvertire l’ordine delle cose. Quando la regina elegge Lissa come sua erede al trono, la ragazza finisce in una spirale fatta di segreti, misteri e rovesci di fortuna.

Vampire academy è la serie che insegue Bridgerton

Il primo episodio ha un fascino folgorante. Il pubblico, fin dal primo minuto, si trova catapultato in un mondo magico in cui niente è ciò che sembra. La serie non è il classico romanzo di formazione, ma si parla anche di politica, di notorietà, di denaro, di amore, di follia e di classi sociali. È una miscela ben congeniata che, almeno all’inizio, è accattivante e intrigante. Il resto, purtroppo, è una sequela di situazioni in odore di già visto che si ripetono senza sosta, andando a replicare un canovaccio già abusato. I vampiri di Vampire academy sono belli, sono affabili, sono regali, e sognano un mondo in cui possono sfuggire dai loro diritti e dai loro stessi obblighi. E’ una serie che cerca di raccontare quanto può essere difficile essere una persona con abilità fuori dal comune e che si focalizza sul disagio di una giovane che si trova, suo malgrado, catapultata nel mondo dei grandi. È stucchevole, forse anche troppo, e "insegue" Bridegerton nel cercare di delineare un contesto sociale in continuo movimento dove prevalgono solo doveri e mai il piacere.

Oltre l’intrattenimento non c’è niente di più

Dicevamo che è una serie intrigante, che ha un ottimo spunto di riflessione ma che le sue buone intenzioni si esauriscono quasi subito. Infatti, Vampire academy cade vittima di tutti quei classici clichè dei racconti per i più giovani, in cui prendono forma storie tormentate e complesse di triangoli amorosi, di tradimenti e promesse vane. Così, l’archetipo narrativo che si fonda sulla lotta di classe tra buoni e cattivi si perde in una storia troppo poco incisiva, di fatto snaturando le sue buone intenzioni.

Perché vedere la serie tv?

Ci sarebbe poco o nulla da aggiungere su Vampire acedemy. La serie non brilla per qualità e per originalità, ma è appetibile a un pubblico poco esigente che è in cerca di una serie per nulla impegnata. Piacerà a chi vuole perdersi in una storia fantasy con un tocco di romanticismo, ed è da vedere anche solo per capire come è cambiata nel tempo la figura stessa del vampiro.

Vampire-academy-serietv2

Il fascino del vampiro, un mito troppo abusato

Bram Stoker nel suo Dracula aveva dipinto un vampiro crudele e meschino, disposto a solcare mare e oceani per ritrovare la sua amata. Annie Rice con Intervista col Vampiro ha raccontato il disagio della diversità attraverso la figura di Least. Stephanie Meyer con la saga di Twilight ha fatto capire come anche i vampiri hanno un cuore. Come si vede, il fascino del vampiro ha sempre attirato l’attenzione del pubblico con storie uniche e originali. Oggi non è più così. Il cinema come la tv ha abusato fin troppo della sua figura, snaturando il potenziale. Ormai sono lontani i tempi di Buffy, di Angel, di True Blood e di The Vampire Diaries.

Prima della serie tv c’era la saga di Richelle Mead

Sono ben sei i libri a cui si ispira la serie che è disponibile su Sky. A sua volta, nel 2014, è stato già realizzato un film sul primo romanzo ma è stato un vero e proprio disastro in termini di critica e di incassi. Ora si tenta l’impossibile con questo adattamento televisivo. La serie, però, non segue la pubblicazione dei libri. Nel senso che mescola un po' le cose, attingendo da più parti.

La differenza sostanziale è il personaggio di Rose che è stato appositamente creato per la tv.

Commenti