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Nuova protesta antigovernativa a Belgrado, dove ieri (venerdi' 17 gennaio) in serata migliaia di persone hanno manifestato rumorosamente sotto la sede centrale di Rts, la tv pubblica serba, accusata di non riferire al meglio sulla situazione nel Paese e sulle iniziative dell'opposizione. Guidata dagli studenti universitari che, in molti casi appoggiati anche dagli insegnanti, da settimane bloccano l'attivita' didattica in diverse facolta', la manifestazione ha raccolto le tante sigle dell'opposizione che contesta governo e presidente, accusati di scarsa democrazia, controllo sui media, insufficiente attenzione all'istruzione e mancati successi nella lotta alla corruzione ritenuta, insieme ai mancati controlli, alla base del crollo alla stazione di Novi Sad che il primo novembre ha causato 15 morti. "E' nostro diritto sapere tutto", lo slogan della protesta, protrattasi per circa tre ore. Tante le scritte ostili al governo e al presidente Aleksandar Vucic mostrate su cartelli e striscioni.

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Disastro di Novi Sad, nuova protesta antigovernativa a Belgrado

Due minorenni sono stati denunciati e un terzo soggetto, maggiorenne, e' stato posto agli arresti domiciliari perche' ritenuti gli autori di una rapina compiuta il 6 gennaio scorso ai danni del parroco della chiesa di Maria Santissima del Carmelo ad Archi, nella zona nord di Reggio Calabria. Quel giorno, due giovani con il volto travisato si erano introdotti all'interno della chiesa e, con un cacciavite in mano, si sono avvicinati al parroco minacciandolo. Il sacerdote ha dovuto consegnare il poco denaro che aveva con se'. Solo dopo i due ragazzi si sono allontanati. Giunti sul posto, i carabinieri hanno avviato le indagini e grazie anche alle telecamere di sorveglianza e ad alcune testimonianze, sono riusciti a identificare i due rapinatori. L'inchiesta ha consentito ai militari dell'Arma di individuare un terzo complice, sottoposto agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Il soggetto avrebbe svolto la funzione di "palo" garantendo la fuga dei due minorenni. (NPK)

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Reggio Calabria, parroco rapinato in chiesa: un arresto

Almeno quattro persone sono morte e altre tre sono rimaste ferite in un attacco con missili balistici lanciato questa mattina dalle forze russe su Kiev, in Ucraina: lo riporta Ukrainska Pravda. In seguito all'attacco, sono stati registrati incendi e danni alle infrastrutture, inclusa la stazione Lukyanivska della metropolitana. L'allarme aereo nella capitale ucraina e' scattato alle 5:50 locali (le 4:50 in Italia), riportano i media. "Purtroppo abbiamo gia' quattro morti nel quartiere di Shevchenkiv, i feriti sono tre", ha scritto su Telegram il capo dell'Amministrazione militare di Kiev, Tymur Tkatchenko. Da parte sua, il sindaco della citta' Vitali Klitschko ha segnalato su Telegram che "anche la conduttura dell'acqua e' stata danneggiata nel quartiere di Shevchenkiv". Le persone puliscono e ispezionano i danni dopo l'attacco russo.

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Ucraina, abbattuti missili balistici russi ma cadono su Kiev: vittime

Due minorenni sono stati denunciati e un terzo soggetto, maggiorenne, e' stato posto agli arresti domiciliari perche' ritenuti gli autori di una rapina compiuta il 6 gennaio scorso ai danni del parroco della chiesa di Maria Santissima del Carmelo ad Archi, nella zona nord di Reggio Calabria. Quel giorno, due giovani con il volto travisato si erano introdotti all'interno della chiesa e, con un cacciavite in mano, si sono avvicinati al parroco minacciandolo. Il sacerdote ha dovuto consegnare il poco denaro che aveva con se'. Solo dopo i due ragazzi si sono allontanati. Giunti sul posto, i carabinieri hanno avviato le indagini e grazie anche alle telecamere di sorveglianza e ad alcune testimonianze, sono riusciti a identificare i due rapinatori. L'inchiesta ha consentito ai militari dell'Arma di individuare un terzo complice, sottoposto agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Il soggetto avrebbe svolto la funzione di "palo" garantendo la fuga dei due minorenni. (NPK)

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Reggio Calabria, parroco rapinato in chiesa: un arresto

Circa duecento manifestanti Pro Palestina si sono ritrovati questa sera a Torino per un presidio in piazza Castello, per "festeggiare la tregua", come hanno spiegato. "Il cessate il fuoco rappresenta il fallimento di Israele nel tentativo di cancellare Gaza - hanno aggiunto i partecipanti - Ma questa tregua non e' la fine del genocidio. Il genocidio Israele ce l'ha nel Dna". "Questo accordo e' molto importante per la resistenza palestinese, che non finisce qui, perche' la resistenza palestinese continua - concludono gli attivisti" Alcune bandiere con i colori della Palestina sono state srotolate a terra, altre invece vengono sventolate. "Oggi il cessare il fuoco, domani la Palestina libera", si legge in uno degli striscioni presenti in piazza. (Immagini di Tino Romano)

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Torino, presidio pro Palestina dopo il cessate il fuoco a Gaza

TikTok risponde al recente divieto imposto dalla Corte Suprema degli Stati Uniti con una dichiarazione del CEO, Chew Shou Zi, che ringrazia il Presidente Trump per il suo impegno nel proteggere la liberta' di espressione degli utenti della piattaforma. Shou Zi ha sottolineato l'importanza di TikTok come strumento di creativita' e connessione, con oltre 170 milioni di americani che la utilizzano quotidianamente. Il CEO ha anche elogiato Trump per aver compreso il valore della piattaforma, riconoscendo l'importanza di mantenere TikTok accessibile e libero da censura.

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TikTok risponde al divieto della Corte Suprema Usa: "Grazie a Trump per il supporto"

Sono passati otto anni dalla tragedia dell'Hotel Rigopiano di Farindola, travolto e distrutto, il 18 gennaio del 2017, da una valanga che provoco' la morte di 29 persone. Per domani sono previste diverse cerimonie istituzionali, a partire da quella promossa dal Comitato vittime di Rigopiano, in memoria di coloro che in quella tragedia persero la vita.

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Otto anni fa la tragedia di Rigopiano: la commemorazione

Brusco aumento dei casi di influenza, complice la riapertura delle scuole dopo il periodo delle festivita' natalizie. Nell'ultima settimana, secondo il rapporto RespiVirNet dell'Istituto superiore di sanita' (Iss), sono infatti 840mila gli italiani costretti a letto e, dall'inizio della sorveglianza a novembre, in circa sette milioni sono gia' stati colpiti dal male di stagione. Il picco, avvertono gli esperti, non e' imminente e ci attendono almeno altre due o tre settimane di circolazione intensa dei virus influenzali, motivo per il quale la vaccinazione resta ancora valida e fortemente consigliata per i soggetti fragili.

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Brusco aumento dell'influenza, a letto quasi in 7 milioni

Alla fine, la decisione sul seggio della Calabria alla Camera dei deputati e' arrivata e vede prevalere il partito coordinato da Antonio Tajani. A perdere lo scranno, a scapito di Forza Italia e di Andrea Gentile, e' il M5s e piu' precisamente l'onorevole Elisa Scutella'. "Oggi per l'ennesima volta la maggioranza, con la forza dei numeri, ha sacrificato il principio democratico. Un seggio conquistato dal M5s viene sottratto da FI cambiando i criteri con cui siamo andati a votare. Questa e' una umiliazione per la democrazia", ha detto la Scutella'. Fuori a Montecitorio anche il presidente Giuseppe Conte. "E' una grandissima ingiustizia per la democrazia e per il rispetto del voto dei calabresi - ha detto Conte -. La Calabria e' una terra difficile, una terra dove ci sono tantissime inchieste sullo scambio politico mafioso di voto. Il risultato oggi, attraverso una riscrittura delle regole per interpretare i voti, non e' un torto, una ferita al Movimento, ma al libero voto dei calabresi".

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Camera, FI si prende il seggio dei grillini. Proteste M5S
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