Dopo la protesta di ieri al carcere Pagliarelli di Palermo, anche all'Ucciardone questa mattina si sono registrati momenti di tensione e un tentativo di evasione

Dopo la protesta di ieri al carcere Pagliarelli di Palermo, anche all'Ucciardone questa mattina si sono registrati momenti di tensione e un tentativo di evasione
Protestano i detenuti nel carcere Pagliarelli di Palermo. La rivolta dopo il Dcpm di ieri sulle norme anti-contagio per paura del Coronavirus: i detenuti hanno dato fuoco a lenzuola e fogli di carta, battendo oggetti sulle sbarre per attirare l'attenzione
Le proteste - così come avvenuto in altre parti d'Italia - sono scaturite dalle restrizioni ai colloqui con i familiari determinate dall'emergenza legata al covid-19 e disposte dalle nuove norme all'interno del Dcpm
Momenti di tensione e proteste in serata al carcere "Antonio Lorusso", nella borgata di Pagliarelli a Palermo. Dall'esterno erano percepibili le grida dei detenuti, che battevano contro le stoviglie contro le sbarre. Inoltre si sono viste anche fiamme provenienti da alcune finestre.
Stoviglie sbattute contro le grate in ferro delle finestre sbarrate, grida, fischi. Anche al carcere Pagliarelli di Palermo va in scena la protesta dei detenuti che sono preoccupati per il Coronavirus
Un uomo si è scagliato violentemente contro gli agenti della polizia durante un normale controllo alla stazione di Palermo: arrestato extracomunitario
La sala operativa della Protezione civile è in funzione tutti i giorni, 24 ore su 24 ore, per rispondere alle migliaia di chiamate che ogni giorno arrivano da parte dei cittadini. Almeno 4mila chiamate al giorno
Nonostante il Dcpm del 4 marzo abbia di fatto sospeso l'attività scolastica, migliaia di assistenti all'autonomia e alla comunicazione sono costretti a stare a casa senza ricevere lo stipendio. Il ministro Lucia Azzolina: "assistete a domicilio le famiglie che hanno figli con disabilità"
Al tempo di coronavirus cosa succede all'interno della sala operativa della Protezione civile regionale che ogni giorno deve rispondere a migliaia di chiamate
Raccontare la “reazione creativa” alla paura di un’Italia “positiva” che reagisce e si ingegna per continuare a fare la sua parte rispettando le ordinanze ma senza restare a guardare. Questa è la storia di solidarietà di un'intera città al tempo del Coronavirus