Alberto Toscano
da Parigi
Osama bin Laden è morto. Anzi no, è solo malato. È in Afghanistan. O magari in Pakistan. Una volta di più lo sceicco del terrore ha animato le cronache dei media planetari, senza che nessuno abbia notizie precise sulle sue reali condizioni di salute.
Il nuovo capitolo della telenovela sul superterrorista è cominciato ieri mattina con un articolo del quotidiano LEst Républicain, voce della Francia orientale in generale e della Lorena in particolare. Un foglio considerato serio e affidabile, poco avvezzo a scoop grossolani. I giornalisti del quotidiano di Nancy sono entrati in possesso di una nota top secret della Dgse (Direzione generale della sicurezza esterna, ossia il ramo dei servizi segreti francesi dipendente dal ministero della Difesa), inviata il 21 settembre scorso al presidente della Repubblica Jacques Chirac, al primo ministro Dominique de Villepin, al ministro dellInterno Nicolas Sarkozy e alla titolare della Difesa Michèle Alliot-Marie.
Il messaggio, sulla cui autenticità non esiste il minimo dubbio, afferma: «Secondo una fonte solitamente affidabile, i servizi sauditi avrebbero acquisito la convinzione che Bin Laden è morto. Gli elementi raccolti dai sauditi indicano che il capo di Al Qaida sarebbe stato vittima il 23 agosto, mentre si trovava in Pakistan, di una fortissima crisi di tifo, con la paralisi parziale delle membra inferiori. La sua situazione di isolamento, provocata dalla latitanza, avrebbe reso impossibile lassistenza medica. Il 4 settembre i servizi di sicurezza sauditi hanno raccolto le prime informazioni relative a un suo decesso. Ormai i sauditi starebbero attendendo ulteriori notizie prima di annunciare ufficialmente la morte di Bin Laden». Già il 19 settembre la Dgse avrebbe comunicato alle autorità francesi lesistenza di voci credibili sulla morte del capo di Al Qaida.
Larticolo del quotidiano francese non è stato smentito dalle fonti del ministero della Difesa di Parigi, e questa circostanza è considerata da molti analisti internazionali come una sorta di conferma del suo contenuto. Così è andato in scena in tutto il mondo il giallo della presunta morte del «pericolo pubblico numero 1». Sia a Parigi sia a Washington le autorità mostrano molta prudenza, convinte come sono che ogni falsa notizia sulla morte di Bin Laden sia destinata a trasformarsi in una freccia allarco di questultimo: Al Qaida gestisce molto abilmente la propria comunicazione e si giova di ogni passo falso occidentale per migliorare limmagine del suo fondatore.
Chirac è stato interrogato su Bin Laden in occasione della conferenza stampa tenuta al termine del vertice franco-russo-tedesco, svoltosi ieri al castello di Compiègne, non lontano da Parigi. Il presidente ha detto: «Sono rimasto un po sorpreso vedendo che una nota confidenziale della Dgse è stata pubblicata dai giornali e ho chiesto alla ministra della Difesa di indagare su questo. Quanto al contenuto dellinformazione in questione, devo dire che non è in alcun modo confermato, e dunque non sono in condizione di fare alcun commento». Prudenza, quindi, ma certo la permeabilità dei servizi francesi non fa certo piacere allEliseo né al governo.
Intanto varie fonti giornalistiche statunitensi - in particolare la Cnn e il sito internet del settimanale Time - hanno formulato lipotesi che Osama bin Laden sia ancora in vita, ma che le sue condizioni di salute siano pessime a causa di infezioni, contratte forse bevendo acqua inquinata da materie organiche.
Fonti che hanno parlato a condizione di restare anonime hanno riferito che funzionari sauditi hanno ricevuto molteplici informazioni attendibili secondo cui Bin Laden versa in gravi condizioni. Time ritiene tuttavia «molto probabile» che linfezione abbia già causato la morte di Bin Laden, anche se le autorità saudite non hanno ottenuto ancora nessuna prova concreta del suo decesso.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.