"Maturo!"

Il ragazzo lo vedremo all'università, in uno di quegli atenei dove non si assegnano i voti; qualcuno deve pur esserci. E poi entrerà nel mondo del lavoro, ambito in cui notoriamente la competizione non esiste

"Maturo!"
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Non abbiamo mai capito se siano peggiori le illusioni della gioventù o le delusioni della maturità. Non c'entra molto, ma ci è venuto in mente pensando all'illusione di essere maturo che deve aver provato lo studente che a Padova si è rifiutato di fare l'esame orale di Maturità perché così ha detto alla Commissione - «C'è troppo agonismo». È stato promosso.

Giusto così. Il ragazzo, tra prove scritte e crediti, aveva raggiunto i 60/100, quindi era già automaticamente «maturo». Se no, invece che fare il brillante, l'orale l'avrebbe dato eccome. Del resto se non credeva nei voti, non doveva nemmeno presentarsi agli scritti.

Forse ha ragione. «Il sistema scolastico è ingiusto». Ma le furberie giovanili non sono meglio... E comunque sottrarsi a un esame sarà un diritto dal punto di vista legale ma è un fallimento da quello umano.

Il ragazzo lo vedremo all'università, in uno di quegli atenei dove non si assegnano i voti; qualcuno deve pur esserci. E poi entrerà nel mondo del lavoro, ambito in cui notoriamente la competizione non esiste. Domanda. Dopo sceglierà la carriera di dirigente Anpi o di segretario della Cgil? Ma vedrai che Bonelli e Fratoianni uno così non se lo fanno scappare.

Per il resto, è tipico dei rivoluzionari quali sono tutti i ventenni ritenere il diploma un

diritto e i voti una discriminazione. Per adesso lo studente padovano ha vinto il confronto con i suoi professori e con i suoi ingenui compagni. Ma sospettiamo che perderà la sfida con la vita. Quella sì che è agonistica.

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