da Roma
Sono tredici milioni gli italiani che convivono quotidianamente con la criminalità organizzata, tutti al Sud. Un numero enorme che rappresenta il 22 per cento della totalità della popolazione e addirittura il 77,2 degli abitanti delle quattro regioni considerate a rischio, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. Le province dove praticamente la quasi totalità di abitanti convive con il crimine sono Napoli, Agrigento, Caltanissetta, Trapani, Palermo mentre sono 406 i Comuni in cui sono presenti sodalizi criminali.
Viste le cifre non stupisce che nel Mezzogiorno si assista ad una ripresa dellazione della Piovra: aumentano infatti i reati mafiosi. In testa le estorsioni e il racket nei confronti di aziende e imprese. Un imprenditore su tre dichiara che il racket nella propria zona di attività è molto o abbastanza diffuso mentre nel 2003 il dato era uno su quattro.
Sempre al Sud cresce anche la percezione del fenomeno dellusura: il 39,2 per cento degli imprenditori ritiene che nella zona dove esercita la propria attività il reato sia molto o abbastanza diffuso e anche qui si registra un consistente divario con lindagine di quattro anni fa, quando soltanto il 14,5 degli imprenditori aveva una percezione chiara dellusura. Il rapporto rileva pure come lindulto abbia temporaneamente svuotato le sovraffollate carceri italiane (da 61.264 a 43.
Infine aumentano «i segnali dinsofferenza verso gli stranieri».
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