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Dopo 130 anni si torna a bere a Medice Lodge, culla della Lega per la Temperanza

Nel piccolo paese al centro del Kansas iniziò la sua battaglia contro i liquori Carry Nation che armata di ascia irrompeva nei bar per sfasciare bottiglie e botti di birra e wiskey. Divenne presto una figura leggendaria, anche perché era alta 1.80 e pesava 79 chili. Riuscì a imporre all'intera contea il divieto di vendita di alcolici, durato fino ai nostri giorni

Per anni ha terrorizzato baristi e commercianti di liquori, che temevano di trovarsela davanti armata della inseparabile ascia, pronta a sfasciare barili di birra e wiskey. Fino a entrare nella storia del West. Ora esattamente a 100 anni dalla sua morte Medicine Lodge, la città dove mosse i primi passi la sua Lega per la Temperanza, rinnega Carry Amalia Nation, consentendo la vendita di alcol. Anche se solo al sabato sera, escluso quello che precede la domenica di Pasqua.
Carry Nation è un figura mitica del vecchio West, quanto Buffalo Bill o Calamity Jane, un ingresso nella leggenda dovuto alla sua battaglia contro l'alcol ma anche alla sua stazza da mediomassimo: 1.80 di altezza per 79 chili. Nata nel 1846 a Garrard County nel Kentucky, a 21 anni sposò un medico da cui si separò l'anno dopo, a causa dei suoi problemi con l'alcol. Questa tragica esperienza, unita a una fede religiosa al limite del fanatismo «Sono il bulldog del Signore, che lo segue abbaiando a tutto quello che Lui disapprova», la spinse a intraprendere una battaglia senza quartiere contro birra e wiskey. Iniziando la sua crociata proprio da Medicine Lodge, cittadina nel bel mezzo del Kansas dove si era trasferita con il secondo marito.
Ben presto divenne famosa in tutto il Kansas, ma anche nel vicino Missouri, come fondatrice, capo carismatico e trascinatrice della Lega per la Temperanza. Un movimento di sole donne che diede vita a una guerra senza quartiere all'alcol. Diventando ben presto il terrore di tutti i baristi e commercianti di liquori che temevano di vederla comparire armata della inseparabile ascia con cui sfondava i barili di birra e wiske. Morì nel 1911, otto anni prima di vedere il suo, anche se temporaneo trionfo, e cioè l'introduzione negli Stati Uniti di una legge federale che proibiva fabbricazione, vendita, importazione e trasporto di alcool. Fui l'inizio dei «Ruggenti anni Venti» durante i quali si continuò a bere quanto e forse più di prima, però liquori prodotti, distribuiti e venduti dalle organizzazioni criminali. Un fallimento totale che venne sancito il 5 dicembre 1933 con l'abrogazione della legge, che però rimase in vigore in alcuni stati ( detti per questo «dry» cioè secchi) come appunto il Kansas. Qui del resto la vendita di alcolici era proibita fin dal 1880, un divieto mantenuto anche dopo il 19933 e abrogato solo nel 1948 anche se 19 contee, una sorta di microscopiche provincie, mantengono tuttora il divieto. Tra queste, fino all'altro giorno, anche Barber, poco più di 5mila abitanti, che comprende la piccola città di Medicine Lodge, 2mila abitanti. Qui dunque l'11 dicembre cadrà questo ultrasecolare tabù e da quel giorno, ogni sabato eccetto quello di Pasqua, nei bar sarà possibile bere liquori. Lo prevede infatti una legge approvata nel 2005 dal parlamento del Kansas che rimettere a ogni singola città e contea la scelta se somministrazione di alcolici.
«Credo che Carry Nation si rivolterà nella tomba» ha commentato Ann Bell residente di Medice Lodge e membro del consiglio d'amministrazione del museo dedicato alla passionaria del West.

Mentre il sindaco Robert Stutler, sostenitore dell'iniziativa, taglia corto e spiega come il provvedimento in realtà si limiti a uniformarsi alle leggi dello stato.

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