A 2 anni beve il metadone di mamma e papà

RomaPrende un flacone di metadone, finisce in overdose. È salvo per miracolo il bambino di due anni che ieri mattina ad Acilia, Roma, ha ingerito una boccetta intera di Polamidon, il farmaco utilizzato come cura per la dipendenza da eroina.
I genitori, entrambi ex tossicodipendenti in cura al Sert di Ostia, si sono accorti immediatamente che il bimbo respirava male. «Stava diventando cianotico - raccontano agli operatori sanitari -, all'inizio non capivamo perché. Poi abbiamo visto la bottiglietta vuota e ci è preso un colpo». Un istante dopo i due hanno chiamato il 118. L'ambulanza, partita dalla postazione più vicina e scortata da una Volante di polizia, si è precipitata all'ospedale Giovan Battista Grassi, sul litorale romano, mentre il piccolo stava già entrando in coma. Secondo i medici che l'hanno rianimato il bambino ha subìto ben due arresti cardiocircolatori. «Abbiamo tentato il tutto e per tutto pur di salvargli la vita - raccontano i sanitari del pronto soccorso, anche loro scossi di fronte a una simile vicenda-, fortunatamente il paziente ha reagito bene alla terapia e ha ripreso conoscenza».
Il bimbo, dopo esser stato defibrillato e intubato, è stato sottoposto a terapia intensiva prima al Dea, il Dipartimento di Emergenza, poi trasferito al Policlinico Umberto I, nel reparto di Pediatria, dove resterà ricoverato fino allo scioglimento della prognosi. Gli agenti del XIII commissariato, dal canto loro, hanno interrogato a lungo il papà e la mamma, ropsettivamente di 32 e 40 anni. «Dalla loro deposizione non sembrano emergere responsabilità precise - spiega il vicequestore Antonio Franco -, il fatto sembra sia accaduto in maniera del tutto accidentale».
Insomma, il bambino Simone si sarebbe arrampicato su una sedia, e dopo aver aperto l'armadietto delle medicine e ha bevuto il flacone preparato dai familiari per la terapia quotidiana come fosse stato una bottiglietta di succo di frutta.

Il rapporto degli investigatori, comunque, è stato inviato al magistrato di turno del Tribunale per i Minori di Roma che dovrà valutare se denunciare penalmente gli stessi genitori per lesioni colpose dovute a negligenza, ovvero per non aver messo in sicurezza, come avrebbero dovuto, il medicinale.
Una seconda inchiesta, questa volta in sede civile, verrà aperta dai servizi sociali che dovranno stabilire se sussistano i presupposti per la revoca della tutela genitoriale del minore.

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