Cremona - Un tariffario per ogni partita. Il gip Guido Salvini, nell’ordinanza di custodia cautelare riguardante le partite truccate, spiega che "la frequenza delle manipolazioni è impressionante" e si giunge "a situazioni in cui sono gestite contemporaneamente fino a 5 partite di calcio da manipolare". Dalle intercettazioni, inoltre, emerge "l’esistenza di una sorta di tariffario di massima per la compera delle partite. Il 24 marzo, uno degli indagati - scrive il gip - afferma al telefono che i 'prezzi sono alti' e che 'la B in giro la pagano 120 la C la pagano 60'". Per comprare le partite di serie A, invece, il gruppo degli Zingari offriva 400mila euro. Il gruppo degli Zingari è strutturato. "L’abitudine alla combine e il poter disporre di giocatori fissi sui quali contare, lo evidenzia la stessa terminologia ricorrente tra i compartecipi : quando parlano del numero dei giocatori corrotti, che influiranno sul risultato della partita, gli stessi vengono definiti 'nostri', quasi come fossero un supporto stabile, un bene dell’organizzazione".
Sono 18 le gare sotto inchiesta Le partite sotto inchiesta sarebbero 18, tutte legate alla stagione 2010-'11, tra cui ben quattro incontri della Cremonese (Lega Pro, Prima Divisione). Sono finite sotto la lente degli inquirenti anche cinque partite di serie B e un match di serie A, Inter-Lecce. Ecco le partite: Monza-Cremonese, Cremonese-Paganese, Spal-Cremonese, Benevento-Viareggio,Livorno-Ascoli, Verona-Ravenna, Benevento-Cosenza, Reggiana-Ravenna, Ascoli-Atalanta, Taranto-Benevento, Atalanta-Piacenza (video), Inter-Lecce (video), Alessandria-Ravenna, Benevento-Pisa, Padova-Atalanta (video), Siena-Sassuolo (video), Ravenna-Spezia.
Fari su Lecce-Inter Alcune delle persone coinvolte nell’inchiesta sul calcio scommesse puntarono anche sulla partita Inter-Lecce del 20 marzo scorso, ma andò male. Paoloni, ex portiere della Cremonese attualmente al Benevento, aveva fatto credere che sarebbe riuscito a contattare alcuni giocatori del Lecce per "combinare" la partita. In questa occasione si verifica il coinvolgimento di Bettarini, che risulta indagato. Sulla partita era stato scommesso che l’Inter avrebbe dovuto vincere segnando almeno tre gol (giocata over), ma il match terminò con il risultato finale di 1-0. Signori in quell'occasione puntò 150mila euro.
Nel mirino Brescia-Bologna Anche la discussa partita tra Brescia e Bologna del 2 aprile, finita 3-1 per i lombardi, compare tra le carte dell’inchiesta di Cremona. In un’intercettazione del 25 marzo, Pietro Bassi, "un informatore amico del ds della Nocerina" secondo l’ordinanza, predice a Gianfranco Parlato, quattro risultati rivelatisi esatti: Crociati Noceto-L’Aquila 0-1, Taranto-Nocerina 2-1, Lucchese-Benevento 1-2 e appunto Brescia-Bologna 3-1. "Il Brescia prende tutto capito?", dice Bassi a Parlato che chiede: "Che ha?". "Il Bolo". "Può essere quello può essere". La previsione viene confermata anche tre giorni dopo in una telefonata tra Giampaolo Tagliatti, titolare di un’agenzia di scommesse, e Massimo Erodiani, uno degli arrestati: proprio quest’ultimo tranquillizza Tagliatti, dicendosi certo della vittoria del Brescia. La gara, decisa in avvio da due reti in dieci minuti dei lombardi, fu al centro di numerose polemiche già nei giorni precedenti, provocando la reazione stizzita dell’allenatore rossoblù Malesani.
Falsati i campionati di serie B e C Il gip spiega che l’attività dell’organizzazione "rischia di avere già falsato alcuni dei risultati dei vari campionati: basti pensare che l’Atalanta e il Siena sono state recentemente promosse in serie A e si tratta di due delle squadre coinvolte" nella vicenda. "L’attività dell’associazione è tuttora in corso - continua il gip - e sta incidendo sulle ultime fasi dei vari campionati, con gravi danni per le società, per gli scommettitori leali e per la regolarità delle competizioni sportive".
Il caso di Atalanta-Piacenza Alcune delle persone coinvolte nell’inchiesta sul calcioscommesse "indicavano nel capitano dell’Atalanta Cristiano Doni uno dei calciatori che avevano realizzato la combine unitamente al difensore del Piacenza (ex Cremonese) Carlo Gervasoni" per la partita Atalanta-Piacenza del 19 marzo scorso che finì 3-0, risultato che era anche "l’obiettivo dell’organizzazione" che aveva scommesso sul match. "Giova altresì precisare - scrive il giudice - che il risultato finale dopo i 90 minuti di gioco è risultato essere 3-0 e che anche alcuni giornali sportivi che avevano analizzato l’incontro avevano commentato come quella in argomento potesse essere una partita sospetta visto il risultato e le abnormi puntate registrate". Il gip segnala inoltre la "seconda rete di Doni su calcio di rigore assegnato per un fallo di Gervasoni", il difensore del Piacenza. La combine Atalanta-Piacenza, prosegue il gip, "veniva pianificata in Bologna e precisamente in via Bassi 7, nello studio Professionisti Associati". Su quella partita Signori "ha investito 60mila euro". La combine viene preparata nei giorni precedenti la partita e "suggellata" da una stretta di mano in campo tra Doni e Gervasoni. Tra i giocatori del Piacenza, secondo le carte, "almeno sei sono d'accordo, portiere compreso".Quei 23 milioni su Padova-Atalanta Ventitre milioni di euro puntati in una sola giornata su siti di scommesse asiatici, sulla partita Padova-Atalanta del 26 marzo. Emerge dalle intercettazioni contenute nell’ordinanza. "Dall’ascolto di numerose telefonate - scrive il gip - intercorse fra i vari soggetti emergeva che il risultato era stato concordato tra le due società e che la prova dell’effettiva 'combine' si ricavava allorquando una delle persone intercettate comunicava che nella giornata di giovedì 24 marzo erano già stati giocati sui vari siti asiatici 23 milioni di euro". La conversazione intercettata è quella fra Antonio Bellavista, ex calciatore ritenuto manipolatore delle partite, e Massimo Erodiani, titolare di agenzie di scommesse. La circostanza preoccupa i due in quanto le quote delle scommesse iniziano a scendere e cercano così di informarsi in una serie di telefonate dell’avvenuto accordo sul pareggio.
Quadrini e Siena-Sassuolo È attraverso Daniele Quadrini, centrocampista di 31 anni cresciuto nella Lazio, che uno dei gruppi smantellati dall’inchiesta di Cremona ha combinato la partita tra Siena e Sassuolo del 27 marzo, finita 4-0. Quadrini, contattato da Paoloni, uno degli arrestati, avrebbe accettato di "lavorare" per la sconfitta del suo Sassuolo dietro un compenso di 45mila euro, dicendo di aver coinvolto nella truffa anche i compagni di squadra Pomini, portiere, e Bianco, centrale difensivo. La pianificazione sarebbe iniziata tre giorni prima quando Paoloni annuncia a Erodiani di aver chiuso l’accordo con Quadrini, al quale viene successivamente chiesto di poter garantire, oltre l’1 del Siena, prima l’over (ovvero un numero di gol superiore a 2,5), poi un doppio 1 su primo e secondo tempo. Ne nasce un susseguirsi febbrile di telefonate, una trattativa complessa di rilanci e nuove richieste, fino alla chiusura finale a 45mila euro per il giocatore e la sicurezza che, in caso di fallimento, i soldi li avrebbe messi lui.
La partita, però, va come pattuito con il Siena avanti 2-0 già all’intervallo: "Tranne il portiere che mi stava a fare incazzare, gli altri due veramente la sanno fare". "Un professionista, li hai visti i calci d’angolo? Non ne tira uno dentro" commentano Massimo Erodiani e Marco Pirani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.