Roma

Il «2» manca dal ’76 Cruz e Zarate per sfatare il tabù

Il «2» manca dal ’76 Cruz e Zarate per sfatare il tabù

Archiviate le due sconfitte casalinghe di fila (Juve e Salisburgo) la Lazio vola a Catania per arginare il momento-no e soprattutto per smentire detrattori che s’erano già appostati dietro l'angolo al fine di criticare la gestione-Lotito. Disapprovazioni che comunque non sono arrivate all’interno dello spogliatoio di Formello, dove Davide Ballardini ha chiaramente spiegato il suo pensiero: «Sono due sconfitte che danno fastidio perché sono entrambe venute in modo strano. Il gioco espresso ci dice che non sono meritate. Si può perdere e meritare di perdere, ma la Lazio contro bianconeri e austriaci certamente meritava un altro risultato. L’accettiamo, come abbiamo accettato le vittorie che abbiamo ottenuto in precedenza. È giusto cosi». Poi, il romagnolo si è soffermato sulla condizione fisica dei suoi: «Dabo non è tra i convocati, Cruz sta meglio ma ha sentito un leggero fastidio alla schiena e agli adduttori. Parte con la squadra, ma solo domani (oggi, ndr) vedremo se potrà giocare». Ovvia la preoccupazione per la trasferta etnea. «Dobbiamo essere bravi sotto tutti gli aspetti», ha spiegato il tecnico che ha aggiunto: «Dobbiamo avere attenzione, determinazione e voglia di superare le tante difficoltà che ci saranno dal punto di vista tecnico e ambientale. Saranno tanti gli scalini da scalare». Uno fra tutti, il fattore campo. «È il quarto anno cha vado a Catania - ha confessato il trainer -, lì la gente è molto attaccata alla squadra. Per loro il fattore campo è fondamentale. Fanno tanti punti tra le mura amiche, in ogni campionato il 70-80% dei punti li fanno al Massimino».
Torna fra i pali Muslera, che guiderà la difesa a quattro formata da Lichtsteiner, Diakitè, Siviglia e Kolarov. Poi centrocampo a quattro (Matuzalem, Mauri, Baronio e Meghni, che si muoverà da trequartista) e tridente affidato a Zarate e Cruz, con Foggia pronto a subentrare al posto dell’ex attaccante interista. Sono chiare ed evidenti le difficoltà del tecnico, costretto a rinunciare per infortunio a Scaloni, Brocchi, Makinwa, Dabo e Rocchi, la cui assenza rappresenta un ulteriore problema. «Tommaso - ha spiegato Ballardini - mi manca molto, è un giocatore che ha caratteristiche diverse, è bravo a garantire la profondità, a dettare il passaggio ai compagni. È uno che fa tanto per la squadra nelle due fasi ed è bravo a finalizzare il gioco. Comunque abbiamo altri attaccanti abbastanza bravi anche se con caratteristiche diverse».
Sul fronte rossoazzurro va spiegato che il match odierno rappresenta un crocevia importante della stagione in corso. Con zero punti dopo tre uscite il tecnico Gianluca Atzori non è sicuro della sua posizione. «Non è la prima volta che ci troviamo in una situazione difficile - ha spiegato l’ad siculo Pietro Lo Monaco - bisogna rimanere uniti e capire che il nostro obiettivo è la salvezza. L’organico è attrezzato per mantenere la categoria». Come a dire che fra poco all’ex Cibali andrà in scena una battaglia. A Catania, dove la Lazio non vince dal 1976, arbitrerà Emidio Morganti. Finale sulla curiosità di giornata.

Fra poco, alle pendici dell’Etna, l’undici biancoceleste scende in campo con il logo «Paideia», la clinica di via Tiberio diventata struttura di riferimento per lo staff medico biancoceleste.

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