da Londra
Un fallimento era più che sufficiente. Quella mattina del 7 luglio del 2005 i servizi segreti britannici e Scotland Yard non riuscirono a fermare le quattro esplosioni che provocarono la morte di 52 persone. Il successo dell'operazione di ieri non potrà restituire quelle vite, ma probabilmente ne ha salvate molte di più e sicuramente contribuirà alla ricostruzione di una nuova credibilità delle forze di sicurezza di fronte ad un'opinione pubblica sempre più disorientata e disincantata.
La lista dei piani terroristici mandati in fumo dalle forze britanniche è molto più lunga di quanto abitualmente si ricordi. Tra il 2001 e il 2005 gli attentati più significativi sventati da Scotland Yard sono stati almeno sei. Il 22 dicembre del 2001 Richard Reid, che verrà ricordato come «shoe bomber», viene bloccato da alcuni passeggeri e dall'equipaggio di un volo dell'American Airlines diretto da Parigi a Miami, mentre cerca di innescare l'esplosivo che portava nascosto nelle scarpe.
Nel febbraio del 2003, dopo un allarme per un possibile attacco di Al Qaida su Londra, centinaia di militari e tank leggeri sono dispiegati nell'aeroporto di Heathrow. La polizia si lancia alla ricerca di una macchina con dei missili pronti a colpire, che però non vengono mai trovati.
Nel 2004, a causa di molteplici allarmi lanciati dalla sicurezza, la British Airways cancella molte volte i voli diretti a Washington e a Riad.
Sempre nello stesso anno, la polizia effettua un raid nel sudest dell'Inghilterra sequestrando 585 chili di fertilizzante chimico da un deposito londinese. Sette persone, accusate di voler colpire con attentati di media entità la rete elettrica britannica, quella ferroviaria e locali pubblici, sono ancora sotto processo.
Rimane ancora un giallo l'ispezione effettuata dalla polizia nel gennaio del 2003 in un appartamento di Londra. Allora Scotland Yard dichiarò di aver sventato un piano che prevedeva un attacco chimico a Londra con la ricina. Degli otto uomini fermati però, quattro vennero scagionati e gli altri quattro rilasciati in seguito per mancanza di prove. Nell'appartamento non vennero mai trovate tracce della sostanza altamente tossica e letale.
Nessuna vittima nemmeno il 21 luglio del 2005, quando a solo due settimane dagli attacchi del 7 luglio, una Londra colpita al cuore assiste all'ennesimo tentativo di alcuni terroristi che prendono di mira tre treni della metropolitana e un autobus. Le bombe per fortuna non esploderanno mai e cinque degli attentatori vengono assicurati alla giustizia. \
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