Paolo Scotti
da Roma
«Sapete cosa si dice in giro, quando si vede un programma intelligente, di qualità e, soprattutto, diverso da tutti gli altri? Potrebbe andare in onda su La7». Coniato a bella posta - o effettivamente verificato - non cè che dire: lo slogan funziona. E vorrebbe attagliarsi allemittente privata che, nel festeggiare quattro anni di attività, registra un aumento dello share medio dal 2 per cento al 3, e un incremento pubblicitario annuo del 23 per cento. «Insomma: ideata come una tv per scelta, alternativa cioè ai grandi network, La7 è diventata esattamente quel che volevamo - commenta lamministratore delegato, Fabrizio Grassi -. Una rete di qualità. Capace di allargare la propria platea con prodotti originali». «Siamo riusciti a crescere senza prostituirci al pubblico - gli fa eco il direttore delle news, Giulio Giustiniani -. La gente ha capito che, se la tv la si guarda per rilassarsi, non è impossibile rilassarsi con intelligenza».
Ora si tratta di confermare il trend positivo con una stagione allaltezza delle aspettative. Come? Confermando e potenziando nel palinsesto autunnale i programmi già positivamente accreditati. A cominciare da Otto e mezzo, che per questo vedrà tornare accanto a Giuliano Ferrara il suo storico collega: Gad Lerner. «Sentivo il bisogno dun padre spirituale. Per questo sono tornato da fra Giuliano - fa lo spiritoso Lerner (ammettendo dessere stato richiamato in servizio proprio da Ferrara) -. Del resto, quale miglior punto dosservazione di questo programma sulle elezioni del prossimo anno?». Oltre che nelle già note punte di diamante nel settore dellinformazione (Omnibus al mattino e Linfedele al sabato sera) la rete scommette sulle novità dellintrattenimento. Innanzitutto due reality, sperabilmente non discutibili, come S.O.S Tata (versione italiana di Nanny 911, in cui alcuni bambini vengono affidati ad una governante improvvisata) e Chef per una sera (rifacimento del Ristorante di Raidue: qui, però, il cuoco-vip messo alla prova è uno solo); nonché un nuovo telefilm-scandalo, a seguire le redditizie provocazioni di Sex and the city: questo sintitola L word e sfrutta la nascente moda delle storie omosessuali, raccontando duna lesbica interpretata da Jennifer Beals. Più interessante potrebbe rivelarsi Deadwood che in America ha rilanciato il western in tv. Confermati i ritorni di Piero Chiambretti con Markette, di Daria Bignardi con Le invasioni barbariche e di Altra storia condotto da Pierluigi Battista. Molto strombazzato quello dei non proprio ineccepibili Ciprì e Maresco (ricordate Cinico tv, su Raitre?) in un programma da definire. Per lo sport si punta come sempre sul Processo di Aldo Biscardi.
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