
Le idee non cambiano solo il mondo. Appestano anche i luoghi. Come un virus possono trasformare un ambiente, influendo sulla sua aura, persino sul comportamento delle persone che lo frequentano e financo sulla sua identità. Bisogna stare attenti
Perché lo diciamo? Perché dopo la polemica che ha investito il Teatro Condominio di Gallarate intitolato a «Vittorio Gassmann» (il cui figlio, Alessandro, ha chiesto al sindaco di rimuovere il nome del padre dal luogo «dove è avvenuta la riunione dei partiti di estrema destra europei»), ieri è intervenuto anche lo scrittore Sandrone Dazieri. Il quale forte della propria purezza ideologica: ex leoncavallino difese pure l'ex terrorista Cesare Battisti ha annullato la presentazione del suo libro nello stesso teatro in cui sabato si è tenuto il famigerato Remigration summit. Vade retro.
Ora. L'edificio è di proprietà del Comune. Ma gestito da un privato che come prevede il bando può affittare il teatro a chi vuole: privati, associazioni, impresari... La scelta del programma non dipende dalle idee degli ospiti ma dall'esigenza di far quadrare i conti.
Però un intellettuale di sinistra non può entrare in un luogo impregnato di idee infette. La sala ora deve essere bonificata.
Gli antichi greci chiamavano la cerimonia di purificazione catarsi. E allora, per mondare il théatron di Gallarate, si propone: un ciclo di incontri con Corrado Augias; un concerto di Fiorella Mannoia; una retrospettiva dei film di Elio Germano.O di Alessandro Gassmann, perché no?
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