La bottiglia dellalcol in una mano, laccendino nellaltra. E ai piedi delluomo, uno sgabello e un cartello, in cui aveva scritto: «Sospendete lesecuzione di Eluana Englaro». Il resto lo aveva aggiunto a voce, con le urla per corso Italia, in pieno centro di Abbiategrasso: «Se non lo farete entro mezzanotte, mi darò fuoco». Erano da poco passate le due di pomeriggio, ed Eluana era ancora viva, quando uno stimato commerciante di 61 anni allimprovviso ha serrato la porta della sua pellicceria in via san Carlo ed è uscito per strada, dopo aver affisso un cartello allingresso della sua bottega: «Chiuso per protesta per lesecuzione di Eluana. Che Dio vi perdoni». Quindi si è recato al vicino tabaccaio di corso Italia. «Noi lo conosciamo bene. Una bravissima persona, a posto - dirà poche ore dopo la proprietaria del bar - Ha ordinato un bicchiere dacqua al bancone e poi ha buttato giù delle pastiglie. Poi è tornato al banco e ha chiesto di prestargli lalcol, assicurandoci che lo avrebbe riportato più tardi. Chi poteva aspettarsi un simile gesto?». Quindi ha preso dal bar uno sgabello e si è piazzato davanti alla vetrina della farmacia, con un altro cartello. E ha cominciato a gridare allindirizzo dei passanti, agitando laccendino e la bottiglia. Con lintervento congiunto di carabinieri e vigili del fuoco luomo non ha desistito.
Ma mentre si rivolgeva ai militari, un pompiere è riuscito ad avvicinarsi e a spingerlo da dietro facendolo cadere a terra. I carabinieri lo hanno poi immobilizzato. Prima di sera il vicesindaco di Abbiategrasso ha disposto per lui un trattamento sanitario allospedale di Magenta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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