Dopo il consueto mattutino sfoglio dei giornali Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, strabuzza gli occhi di fronte a un articolo del quotidiano La Verità intitolato "Il piano del Quirinale per fermare la Meloni". Nel testo si legge che alcuni consiglieri del capo dello Stato "auspicherebbero iniziative contro il presidente Giorgia Meloni e il centrodestra, esprimendo altresì giudizi di inadeguatezza nei confronti dell'attuale maggioranza di governo". Vista la particolare gravità delle accuse Bignami chiede alla presidenza della Repubblica di fornire chiarimenti a riguardo.
"In particolare - aggiunge il capogruppo FdI - La Verità riferisce in maniera circostanziata di conversazioni in cui questa persona auspicherebbe la formazione di coalizioni alternative come una 'grande lista civica nazionale', con il dichiarato intento di impedire una vittoria del centrodestra e di Giorgia Meloni alle prossime elezioni politiche. Progetti che si spingerebbero addirittura - sottolinea Bignami - ad auspicare un 'provvidenziale scossone' contro l'attuale governo. Confidiamo che queste ricostruzioni - conclude Bignami - siano smentite senza indugio in ossequio al rispetto che si deve per l'importante ruolo ricoperto dovendone diversamente dedurne la fondatezza".
Lo stupore del Quirinale
A stretto giro di posta arriva la risposta della presidenza della Repubblica. “Al Quirinale - si legge in una nota - si registra stupore per la dichiarazione del capogruppo alla Camera del partito di maggioranza relativa che sembra dar credito a un ennesimo attacco alla Presidenza della Repubblica costruito sconfinando nel ridicolo”.
La replica di Belpietro
"Confermo parola per parola quanto pubblicato oggi dalla Verità", dice Maurizio Belpietro, direttore de La Verità. "Di ridicolo in questa vicenda c’è solo il maldestro tentativo di mettere il silenziatore a dichiarazioni inquietanti rilasciate da un consigliere del presidente della Repubblica".
La polemica dell'opposizione
Sul caso si getta a capofitto l'opposizione. "Inaccettabili le parole del capogruppo Bignami e intollerabile la replica al Quirinale di Belpietro", scrivono in una nota Chiara Braga e Francesco Boccia, capigruppo Pd alla Camera dei Deputati e al Senato, e Nicola Zingaretti, capo delegazione Pd al Parlamento Europeo. "Una bufala ripetuta più volte non diventa una notizia e nascondersi dietro la libertà di stampa è uno stratagemma che non salva il direttore dall'aver inventato una ricostruzione ridicola e fantasiosa. Chiediamo alla Premier Meloni, visto che è direttamente coinvolta e visto che viene attaccata la più alta e più cara istituzione del paese, di prendere le distanze da affermazioni false che rischiano un conflitto senza precedenti tra vertici dello Stato".
"Da Galeazzo Bignami, presidente dei deputati di Fratelli d'Italia, il partito della premier Giorgia Meloni, è partito un inaudito quanto inedito attacco al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla base di un retroscena squinternato della solita stampa di destra", afferma il segretario di +Europa, Riccardo Magi. "Premesso che il Quirinale ha già rimesso al suo posto Bignami, è evidente che se Meloni non prenderà le distanze, il mandante di questo attacco è Palazzo Chigi".
"Sostegno al presidente Mattarella, oggetto di attacchi e allusioni ingiustificabili", dicono i vicepresidenti di Italia Viva, senatore Enrico Borghi e deputato Davide Faraone. "Trascinare la Presidenza della Repubblica nell'agone politico, come ha fatto il capogruppo di Fratelli d'Italia Bignami dando credito a ricostruzioni giornalistiche e fake news, è irresponsabile e vergognoso. Il complottismo e il vittimismo tipici di questo governo e della premier Meloni non possono arrivare a lambire il Quirinale. Fermatevi".
Bignami insiste: "Chiedo smentita al consigliere"
"Abbiamo letto un articolo in cui vengono riportati fatti circostanziati, delle frasi e dei virgolettati attribuiti ad una persona e nel comunicato ho chiesto che quella persona smentisse", afferma Bignami conversando con i cronisti alla Camera. A chi gli fa notare la precisazione fatta dal Quirinale, Bignami risponde: "Non ci permettiamo minimamente di chiedere smentite, nessuno ha chiesto al Colle interventi, però rimane la domanda al consigliere". "Noi - dice - abbiamo chiesto una smentita al Quirinale, nulla costa ad una persona come il consigliere Garofani dire 'smentisco', è una parola sola". A chi gli domanda cosa dovrebbe smentire esattamente il consigliere di Mattarella, Bignami risponde: "C'è un singolo che ha fatto delle affermazioni secondo quello che dice un vostro collega, noi chiediamo: è vero o non è vero che hai fatto queste affermazioni, non mi permetto di tirare in mezzo il Colle".
Alla domanda se abbia sentito Meloni, Bignami si limita a risponde: "Io uso la mia testa". E se la smentita non arriva cosa succede? Chiedono i giornalisti. "Non è che se non arriva la smentita facciamo l'Aventino, se non c'è la smentita prendiamo atto che è l'opinione di Garofani", dice Bignami.