Roma

Abusarono di un’italiana: condannati a otto anni

Abusarono ripetutamente di una donna italiana di 38 anni nell’agosto del 2005 a Colle Oppio. Per questo sette persone (un italiano e sei stranieri) sono state condannate a otto anni di reclusione ciascuno dalla sesta sezione del tribunale penale collegiale, presieduta da Luciano Pugliese, che ha così parzialmente accolto le istanze del pm Francesco Scavo. I giudici infatti mentre hanno condannato gli imputati per l’accusa di violenza sessuale di gruppo continuata e aggravata dall’uso di sostanze alcoliche, li ha invece assolti da quella di sequestro di persona. Lo stesso collegio ha poi disposto che gli imputati paghino in solido una provvisionale immediatamente esecutiva pari a 50mila euro complessivi in favore della ragazza, costituitasi parte civile con l’assistenza dell’avvocato Cristina Cerrato, stabilendo poi che il risarcimento dei danni venga quantificato in sede civile. A uno dei sette sono stati inflitti anche altri sei mesi di reclusione oltre agli otto anni per il furto dei «preziosi» indossati dalla 38enne.
A denunciare la vicenda fu la stessa donna, che riferì che la sera del 17 agosto, alla mensa della comunità Sant’Egidio, aveva conosciuto un uomo con il quale aveva bevuto qualche bicchiere di vino e con il quale si era recata al parco del Colle Oppio. Qui aveva conosciuto gli altri suoi aggressori, i quali, sempre secondo la testimonianza della 38enne, l’avrebbero costretta a bere e poi avrebbero abusare di lei, per poi rubarle i documenti e alcuni preziosi (due anelli, due fedine, tre braccialetti e delle catenine). La notte tra il 18 e il 19 la donna avrebbe provato a convincere i suoi aggressori a lasciarla andare via promettendo che non li avrebbe denunciati, ma inutilmente. Dopo un primo fallito tentativo fuga, la donna era riuscita a fuggire dopo tre giorni di prigionia, facendosi poi soccorrere da una ambulanza alla stazione Cavour della linea B della metropolitana, che l’aveva trasportata all’ospedale Umberto I. Dopo alcuni giorni i suoi aguzzini erano stati individuati e arrestati.

E ieri per tutti loro la condanna in primo grado.

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