Marzio Fianese
Avrebbe costretto un bambino di 11 anni affetto da sindrome di Down a «compiere e subire atti sessuali». Con questaccusa è finita agli arresti domiciliari unassistente sociale di una cooperativa incaricata dal XIX municipio di assistere ragazzi con disagi psichici. Lordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal gip Massimo Mariani nellambito dellinchiesta del pm Antonella Nespola che ha ipotizzato a carico di T.D.N., 23 anni, il reato di violenza sessuale con abuso delle condizioni di inferiorità psichica della persona offesa e aggravato dalletà del ragazzino, minore di 14 anni. Secondo la ricostruzione del magistrato, gli abusi si sarebbero consumati in due occasioni, il 23 e il 30 ottobre scorso. In questultima data, lindagata, «dopo aver indotto» il bambino «ad abbassarsi i pantaloni, rivolgendogli la frase «Lo hai detto a tua madre? Allora non lo facciamo più» con riferimento a quanto accaduto la settimana precedente, allespressione di assenso del minore, gli ordinava di rimettersi l'indumento e di andare in cucina a fare i compiti, minacciandolo di non fare più niente se non li avesse completati. Lo conduceva poi nella sua cameretta e dopo essersi sdraiata sul letto del minore si alzava la maglietta scoprendo il busto ed iniziava a toccarsi, mentre lui la guardava. Prendeva poi le mani del bambino sul proprio corpo. Lassistente avrebbe, quindi, continuato a spogliarsi, inducendo il ragazzino a simulare un atto sessuale. Ad assistere alla scena, però, questa volta, cera il fratello ventinovenne del disabile che, informato dalla madre di alcuni strani comportamenti del bambino, aveva pensato di nascondersi e osservare i movimenti dellassistente. Il gip ricorda nel provvedimento che una settimana prima, il 23 ottobre, la madre, «mentre conversava con il figlio, questi mimando e gesticolando quanto tentava di raccontare con un linguaggio stentato, iniziava a toccarsi...». Per il giudice, sussiste il pericolo di reiterazione del reato lavorando lindagata per una cooperativa incaricata dal municipio «allo svolgimento di attività di assistenza domiciliare e di sostegno presso le famiglie con disabili». La giovane avrebbe, inoltre, una «personalità spregiudicata e incapace di controllare gli impulsi di natura sessuale, del tutto insensibile, nonostante la funzione esercitata, alla condizione, anche psicologica dei minori a lei affidati perché affetti da grave handicap». Tuttavia il giudice ha ritenuto «sufficienti» gli arresti domiciliari, in considerazione della giovane età della ragazza e del fatto che lei sia incensurata.
Abusi su bimbo down Arrestata unassistente sociale
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