Roma

Abusivi, 5 mesi per l’intesa

Claudia Passa

Se i «tempi tecnici» per fronteggiare un’emergenza sono quelli che hanno scandito la querelle Roma-Fiumicino per il comando della task force contro i taxi abusivi in aeroporto, c’è da augurarsi che nella Capitale non succeda mai niente di grave. Cinque mesi: tanto c’è voluto, dalla stipula del protocollo in Prefettura, perché si arrivasse a un accordo tecnico fra le Polizie municipali. Col risultato, stando ai contenuti dell’accordo stesso riportati dal sindacato autonomo Sulpm, che nei fatti poco o nulla cambierà rispetto a quanto accaduto fino a oggi: gli agenti capitolini del Git andranno al Leonardo da Vinci in missione, il coordinamento funzionale spetterà a Fiumicino ma – affermano Alessandro Marchetti e Domenico Bordignon del Sulpm – «si attuerà attraverso un’intesa paritetica tra i funzionari delle due polizie». La vicenda sembra avere del tragicomico. Già, perché l’accordo tecnico fra le due Municipali («raggiunto il 29 agosto», dice il Sulpm) arriva alla fine dell’estate, considerato emergenziale a causa del massiccio afflusso di turisti in aeroporto, e addirittura due giorni dopo la scadenza del bimestre di servizio «in trasferta» che il Prefetto aveva autorizzato il 27 giugno in attesa di passi successivi. Sarà un caso, ma il Campidoglio s’è ben guardato dal pubblicizzare l’accordo. E un silenzio ancor più eloquente è quello dei sindacati confederali, che più volte hanno contestato la gestione della vicenda Fiumicino da parte del comando capitolino, e ancora oggi mantengono il loro fermo dissenso nei confronti dell’operato della dirigenza. A margine, Marchetti ha parlato di «inferiorità operativa» della Municipale di Roma, «come al solito l’unica disarmata», mentre Marco Milani (Anaspol) ha imputato i «problemi tecnici» alla «mancata applicazione della legge regionale 1/2005» che «ha lo scopo di uniformare tra loro le Polizie municipali e provinciali». E se l’assessore regionale Regino Brachetti rivendica le iniziative già avviate in tal senso, Donato Robilotta (Socialisti riformisti – RnP) dà ragione all’Anaspol. Anche se c’è chi fa notare come la legge in questione aspetti ancora un regolamento attuativo. In ogni caso, che tutto ciò abbia un nesso con il pasticcio di Fiumicino sono in pochi a crederlo.

Mentre sono in molti a ritenere che l’evolversi della vicenda «aeroportuale» sia stato condizionato dalle «campagne elettorali»: quella (conclusa) per le comunali, e quella aperta per il comando della municipale di Roma.

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