Ennio Montagnani
Dopo quasi 5,7 miliardi di raccolta netta e 4 miliardi di raccolta gestita che la proiettano in cima alla graduatoria Assoreti, Banca Generali prepara la sfida ai protagonisti del private banking. Con circa 30 miliardi di masse private, da clienti sopra il mezzo milione di investimenti finanziari, su un totale di 47,5 miliardi, la società guidata da Gian Maria Mossa si colloca tra i protagonisti nel private banking nazionale con una crescita senza eguali nel settore negli ultimi anni. Dal 2011 le masse private nella banca sono infatti salite del 160% circa, a fronte di una crescita delle risorse servite dagli operatori del settore (dati Aipb) del 66%, e di un confronto con la ricchezza complessiva degli italiani aumentata negli ultimi 6 anni del 19% (4.170 miliardi, in base ai dati Banca d'Italia).
L'accelerazione della banca triestina si identifica con un posizionamento mirato nel private e una mission chiara in direzione dei professionisti con servizi distintivi ed esclusivi. In questo contesto il 2017 rappresenta un anno importante per il lancio di alcune novità significative, come l'atteso contratto di servizio di consulenza evoluta (Bg Personal Advisory). Già studiato per andare incontro ai cambiamenti della nuova Mifid, lo strumento si caratterizza per la scalabilità della fee on top (commissione su misura per i servizi), che lo rende adattabile ai bisogni e alle richieste dei clienti, e per la profondità del servizio. Grazie all'innovativa piattaforma che incrocia le molteplici variabili legate al patrimonio dei clienti, e alle partnership esclusive sviluppate lo scorso anno con i migliori professionisti in ogni singolo segmento di analisi, i consulenti riescono a proporre una gamma completa di soluzioni non solo nella sfera finanziaria, ma anche nel wealth management. Advisory finanziaria e di real-estate, pianificazione previdenziale e successoria, consulenza fiscale e giuridica, sono tutti elementi che vengono analizzati e rapportati all'intero patrimonio del cliente. Il tutto con una grande flessibilità di scelta e selezione. Si può mettere sotto advisory l'intero portafoglio o solo una parte di esso, ad esempio solo dei titoli, oppure fondi o gestioni. Si può poi scegliere se allargare lo sguardo anche su quelle risorse non detenute direttamente in banca, ma magari presso istituti terzi come avviene nella fascia elevata del private consentendo così un confronto ancor più accurato e completo della situazione del cliente. Ci sono poi gli aspetti qualificanti della consulenza che riguardano la forma e modalità di analisi: non statica ma dinamica, monitorando di continuo gli asset selezionati nei loro cambiamenti.
Da segnalare anche il focus sul rischio alla stregua di quello che fanno i gestori professionali con approfondimenti sistematici sulla risk attribution, che consentono di misurare nel dettaglio il contributo al rischio di ciascun prodotto di investimento, e di intervenire con immediatezza in caso di scostamento rispetto ai propri obiettivi. Infine, completano la qualità del servizio una serie di report esclusivi che garantiscono il miglior allineamento informativo e uno sguardo preciso sulle mutevoli opportunità di mercato. Si parla infatti di reportistica su base trimestrale, mensile, e settimanale, oltre a rubriche esclusive formulate da importanti partner di investimento come quella per l'amministrato con i buy e sell in determinati frangenti.
«Siamo riusciti a mettere a disposizione dei clienti sotto un unico contratto strumenti finora prerogativa solo di investitori istituzionali o di grandi family office, e questo ci consente di essergli vicino in tutte le scelte più importanti della loro vita proteggendo al meglio il loro patrimonio», commenta Andrea Ragaini, vicedirettore generale della società.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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