Gli accessori? Cuciti a mano ma tutti hi tech

Le crescenti esigenze di mobilità urbana obbligano i designer a rivoluzionare non solo l'universo dell'abbigliamento ma anche quello degli accessori. Parola d'ordine? Interfacciare la tecnologia con l’arte del fatto a mano. L'esempio più eclatante visto tra le proposte di Pitti Uomo per la primavera-estate 2012 è quello delle sneaker chic Santoni con la collezione Pur_e. Costruite con il know-how di preziose scarpe classiche e quindi in materiali come la pelle e il suede, esprimono un'autentica rivoluzione: cuciture a mano, soletta in cuoio naturale, fondo in Eva e foot-bed ammortizzante con carboni attivi in pianta. Si tratta di una gomma più leggera del 40 per cento rispetto alle comuni suole finora in commercio. «Un processo tecnologico che si affida alla chimica per trasformare il caucciù in materiale elastico e resistente pronto a dilatarsi a contatto con l'aria», spiega Giuseppe Santoni annunciando la nascita di una collezione di scarpe da palestra. Da un mood casual parte anche la lussuosa sneaker collection di Gianvito Rossi realizzata con la celebre costruzione a sacchetto dove il ricorso alle cuciture permette di ridurre al minimo l'impiego di collanti. Declinata in una sinfonia di colori neutri, abbinati anche a contrasto, è ricca di dettagli di stile. Eleganza formale ma ricerca collaudata da prestigiose università - quella di Padova e di Monaco di Baviera - portano invece Geox a una nuova rivoluzione da brevetto: si chiama Anfibiox e attraverso l'utilizzo di una membrana rende impermeabile e traspirante anche il classico mocassino o la stringata. «Abbiamo trasferito questo processo hi-tech pure nell'abbigliamento rendendo waterproof i nostri giubbotti che respirano» sottolinea il presidente Mario Moretti Polegato spiegando come la tecnologia sia vincente solo quando il consumatore avverte un plus di benessere. Per esempio quando si sente perfettamente riparato dall'impermeabile «Lesa» firmato da Herno: volto chic e perfetta tenuta sotto la pioggia grazie a cuciture termonastrate superisolanti e alla compattezza di un cotone spalmato effetto cerata. L'ego dei duri e puri dello spirito vintage viene gratificato con molteplici risposte. La 3a Antonini, per esempio, torna al passato e rilancia un cult degli anni Settanta, la sneaker basket caratterizzata dal disegno a tre baffi e declinata in cinque modelli che s'ispirano a tre sport simbolo: il basket, il running e il tennis mentre Pantofola d'Oro 1886 chiama Foro Italico la sneaker in nappa, pelle o nappa tinta in capo con colori a contrasto e suole originali anni Sessanta. Tutt'altra musica dai Fratelli Rossetti dove l'intreccio fatto a mano, lavoro artistico prima che artigianale, trasforma il mocassino Brera, icona della produzione della maison negli anni Sessanta, in un vero capolavoro. Il pregio del fatto a mano resta uno dei grandi argomenti del successo italiana. Non a caso Piquadro ha presentato con la sua nuova linea Sartoria - oggetti fatti a mano con l'antica sapienza dei maestri artigiani toscani utilizzando una lussuosa vacchetta pieno fiore - una postazione ipertecnologica da installare nei suoi più importanti negozi del mondo attraverso la quale si può progettare la business bag, la messenger, il porta iPad, l'agenda, il portafogli, nei colori e con i dettagli che si desiderano, cifre personali comprese. Ci vogliono circa cinquanta giorni per vedersi recapitare a casa l'oggetto del desiderio che può costare dai 200 ai 900 euro. Insomma, artigianato e tecnologia convivono nel nome del futuro ma guai a perdere quel pizzico d'ironia che è il sale della nostra cultura.

Non a caso da Bresciani mostrano la calza in bottiglia, un gambaletto di cotone trompe l'oeil che riproduce una bottiglia di millesimato con tanto di etichetta personalizzata. Si brinda alla crescente passione per l'enologia, e al tempo stesso si concede all'uomo un dettaglio spiritoso.

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