Un accordo anche per le candidature

Pubblichiamo uno stralcio della lettera di Aldo Moro al cardinale Siri datata dicembre 1962

D esidero sottolineare a questo proposito, richiamando quanto ho avuto ocasione di dire a più riprese, anche pubblicamente, che la Dc ha l’ambizione, oggi come ieri, di esprimere, sul terreno politico, in modo unitario il mondo cattolico. (...) La Dc ha ritenuto nella sua responsabilità di fare alcune scelte e promuovere talune esperienze politiche, le quali sono state e in parte sono ancora oggetto di discussione nel nostro elettorato. Il nostro partito ha creduto con esse di obbedire a una necessità, in quanto non vi era, come non vi è, nell’attuale parlamento un’alternativa democratica alla presente formula di governo. Essa ha avuto inoltre presente un’opportunità politica di grandissimo rilievo, e cioè di non scoraggiare ed anzi di favorire il processo di autonomia del partito socialista e il conseguente isolamento del partito comunista: il che in qualche misura, si va compiendo. Chiamata ad una scelta politica così grave e preoccupante per molti suoi elettori, la Dc ha ritenuto di dovere, proprio in questa circostanza, accentuare la sua caratterizzazione di partito d’ispirazione cristiana ed il suo collegamento con quel mondo cattolico, dal quale essa sempre ha ritratto e continua a ritrarre, il contenuto dottrinale, alte ragioni ideali, la preparazione e la sensibilità dei suoi uomini più qualificati a tutti i livelli. Appunto questo contatto noi intendiamo continuare, per arricchire sempre più la Dc in quello che è propriamente suo, in vista dell’impegnativo dialogo al quale è chiamata, e presumibilmente sarà chiamata ancora domani, con forze di diversa ispirazione ideale. Questo deciso atteggiamento, che non contraddice alla nostra doverosa discrezione per quanto riguarda responsabilità rigorosamente politiche, le quali non debbono essere fatte ricadere sulla Chiesa, può meritarci ancora, io credo, la prestigiosa e pesante incombenza di rappresentare politicamente il mondo cattolico nella sua unità. E oso sperare che ciò possa essere conosciuto quanto basti per evitare speculazioni politiche e pericolosi sbandamenti a tutto danno della Chiesa e dell’Italia.
(…) è altresì naturale che la Dc intenda evitare, nell’atto di assumere una così qualificata rappresentanza, anche attraverso discreti contatti con la Gerarchia, che seri rilievi d’ordine morale e religioso riguardo alle persone possano essere formulati con l’effetto di creare difficoltà e disagio di coscienza per l’elettorato cattolico.

Per questo, come per ogni altro aspetto di quelli accennati, mi permetterei di suggerire un modo di trattazione tempestiva ed unitario, anche per far sì che materia così delicata sia affrontata con coerenza e con il necessario senso di responsabilità.

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