Politica

Un acquapark a Chiaiano già finanziato da Bassolino

Tre mesi fa la delibera: stanziati 1,3 milioni di euro. E spunta anche un progetto per 400 alloggi

da Napoli

Ma quanti appetiti su Chiaiano e le sue tredici cave. I progetti speculativi su questa vasta area alla periferia a nord di Napoli stanno spuntando come i funghi. Ad esempio, un parco acquatico finanziato dalla Regione Campania, un mega insediamento edilizio, da collocare in un’ampia zona che ricade nel territorio di Marano, centro che confina con il quartiere di Chiaiano e le cave, una delle quali dovrebbe diventare (carotaggi permettendo) la pattumiera dei napoletani. Marano, oggi al centro di interessi da 100 milioni di euro, era nota fino a un mese fa solo per la camorra e l’ex potentissimo clan Nuvoletta.
Persino il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, nutre dei sospetti su una di queste speculazioni: un progetto, denominato C14, di oltre 400 appartamenti, da edificare su sette ettari di terreno maranesi. La Iervolino ha espresso le sue perplessità nel corso di un interrogatorio reso come persona informata dei fatti al pm della Procura di Napoli, Antonio D’Alessio, che sugli scontri delle scorse settimane a Chiaiano ha aperto un fascicolo. «Ritengo che ci sia chi abbia da guadagnare a soffiare sul fuoco della protesta, considerati gli interessi che ci sono in gioco. Soprattutto per quanto riguarda investimenti nel campo dell’edilizia», ha detto preoccupata al pm D’Alessio il sindaco di Napoli. Dunque, dietro le molotov e i sassi lanciati contro le forze dell’ordine ci sarebbe una regia, personaggi che con lo spirito ambientalista o presunto tale, contrario all’allestimento di una discarica in una delle cave di Chiaiano (di proprietà dell’Arciconfraternita dei Pellegrini) nulla avrebbe a che vedere.
Ma, probabilmente, questo mega insediamento progettato verso la fine degli anni Settanta non si farà mai. Il sindaco di Marano, Salvatore Perrotta, che pure osteggia, capeggiando la protesta dei suoi cittadini, il progetto della discarica, da tempo sta chiedendo all’ente Parco delle colline di Napoli di ampliare tutta l’area delle cave, fino a Marano, dove dovrebbero sorgere i 400 appartamenti.
E tre mesi fa, prima che delle cave di Chiaiano si parlasse come possibile discarica, la Regione, attraverso una delibera, aveva deciso di stanziare un milione e 350mila euro per la elaborazione di sei progetti per l’accesso ai fondi Por, per impiantare un acquapark. Un progetto ambizioso, costo 38 milioni, per il rilancio delle Colline di Napoli. Troppi soldi dovevano «piovere» nelle tredici cave prima che l’ex presidente del Consiglio Prodi, come ultimo atto del suo governo-lampo, stabilisse, tramite decreto, che una di quelle preziose «buche» dovesse diventare un contenitore per la spazzatura di Napoli. Troppi soldi perché tutto filasse liscio.


carminespadafora@libero.it

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