Politica

Ad Ancona prova di forza della sinistra: unioni civili approvate con il no dei centristi

La giunta rossa vara il registro per i conviventi. Fi: «Cercano di zapaterizzare il Paese»

da Ancona

Ad Ancona arriva il registro delle unioni civili che dovrà garantire le coppie di fatto, comprese quelle omosessuali. All’elenco, che verrà attivato solo se passerà la legge nazionale, si potranno iscrivere due persone maggiorenni legate da vincolo affettivo che coabitano da almeno un anno nel Comune di Ancona o due persone che coabitano per reciproca assistenza morale e materiale. Così ha deciso il Consiglio comunale del capoluogo marchigiano che, l’altra notte, dopo un dibattito durato cinque ore, che ha visto spaccata la maggioranza di centrosinistra, ha votato una mozione a favore dell’istituzione del registro delle unioni civili.
Immediate le reazioni. Margherita ed Udeur si sono ritrovate a votare no insieme a Forza Italia, An ed Udc. I 23 sì, invece, sono arrivati dai Ds (la mozione era di un consigliere della Quercia, Andrea Nobili), Sdi, Repubblicani europei, Comunisti italiani e Verdi. Favorevole pure Rifondazione che siede sui banchi dell’opposizione. «Il Comune di Ancona ha dato prova di grande maturità politica e sociale nell’aver approvato il registro delle unioni civili che potrebbe rappresentare uno strumento indispensabile per le coppie di fatto se il progetto di legge Bindi-Pollastrini vedrà la luce in Parlamento», ha commentato il presidente di «Arcigay Agorà» Pietro Dini, che fa un plauso «al coraggio che i Ds hanno dimostrato nel non aver accettato i diktat di una Margherita che, pur di assecondare i propri ciechi princìpi, non ha esitato a votare in modo palesemente difforme rispetto allo schieramento nel quale è politicamente collocata».
Per il consigliere comunale di Forza Italia, Giacomo Bugaro, invece, «la sinistra italiana intende “zapaterizzare” il nostro Paese, cancellando ogni riferimento culturale e religioso e colpendo ciò che noi difendiamo e difenderemo con tutte le forze: la famiglia tradizionale così ben individuata dai padri costituenti nell’articolo 29 della Costituzione». Il consigliere azzurro, inoltre, apprezza «l’atteggiamento tenuto dai partiti più moderati del centrosinistra di Ancona che, con coerenza, si sono dissociati dal voto in aula».
Sul registro delle unioni civili si esprime anche il presidente del Forum regionale delle associazioni familiari delle Marche, Andrea Speciale: «Purtroppo ha vinto chi propende per l’arbitrio e desidera l’anarchia». Molte le reazioni politiche che si sono susseguite e che hanno messo a confronto famiglia e coppie di fatto. Non ultima quella del consigliere regionale dell’Udc Luigi Viventi, che ha parlato di «un primo passo verso una piena legittimazione di forme di convivenza diverse da quella tradizionale, basata sul matrimonio tra un uomo ed una donna.

Ma l’importanza di una famiglia stabile, che si assume diritti e doveri di fronte alla società, è una questione di rilevanza pubblica ancor prima che privata».

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