Cronache

Addio Scoglio, coscienza critica del Genoa

L’emittente interrompe «Gradinata Nord» e manda in onda uno spot. La notizia rimbalza immediatamente sulle tv e anche Telenord ferma «Il derby del lunedì»

(...) di Scoglio e Preziosi. Fino alle 21.30, quando proprio nessuno sembrava capire il motivo di uno spot improvviso, arrivato a interrompere la trasmissione nel momento più avvincente.
Quel motivo è stato il malore che ha colto il Professore, mentre le telecamere erano concentrate su un’immagine d’archivio della Gradinata Nord. Proprio quei tifosi che Scoglio ha sempre cercato al suo fianco e che in questi gironi aveva ripreso a frequentare assiduamente, tanto da essere indicato come il referente di un possibile acquirente della società. Anche ieri sera è arrivato stanchissimo all’appuntamento con la trasmissione, provato, ma deciso a sostenere la sua battaglia per la successione a Preziosi, nonostante i suoi frequenti viaggi da e per Milano. E proprio alla fine dell’ennesimo scambio di battute al fulmicotone con il presidente, Scoglio ha perso conoscenza, girato gli occhi all’indietro e reclinato la testa oltre la poltrona. A nulla è servito il tentativo disperato di Porcella che ha cercato di sollevargli la testa e rianimarlo. Anche gli altri ospiti in studio, Nino Pirito, Claudio Onofri e Graziano Cesari hanno dovuto assistere impotenti alla morte in diretta.
La notizia è rimbalzata immediatamente a tutte le tv. Telenord, in diretta con l’altro settimanale sportivo, «Il derby del Lunedì», ha scelto di interrompere la trasmissione. Un fatto troppo grave, clamoroso, che ha scosso la città. Non solo quella parte rossoblu che al nome del «prof» ha legato momenti di enormi soddisfazioni sportive e qualche incredibile incomprensione. Scoglio era entrato nei cuori dei genoani con la cavalcata trionfale che aveva portato il Genoa in serie A nella stagione 1988-89. L’anno in cui il «Prof» arrivò e disse: «Datemi Luca Signorini e vinco il campionato con 60 punti». Profezia centrata alla precisione. L’anno dopo, in A, l’idillio con il presidente Aldo Spinelli iniziò a incrinarsi. Solo l’arrivo di Osvaldo Bagnoli, i successi del Genoa da favola, il quarto posto e la Coppa Uefa fecero passare in secondo piano l’addio del «Prof», attratto anche da altre sirene. Ma il destino di Scoglio e del Genoa erano destinati a restare uniti. L’allenatore più controverso degli ultimi vent’anni tornò, salvò il Genoa dalla C, vinse due derby storici, iniziò anche il campionato successivo, portando con sé la grande illusione dei tunisini Badra, Gabsi, Bouzaienne, El Ouaer e Mhadhbì. Ma anche un addio ancora pieno di punti interrogativi, a metà campionato, quando chiese ancora due giocatori, Caccia e Innocente, per vincere il campionato. Luigi Dalla Costa non lo accontentò sul mercato di riparazione e il «Prof» lasciò il Genoa che precipitò ancora verso i bassifondi. A salvarlo fu Claudio Onofri, suo «secondo» in panchina e allievo fidato. Ma da vicino o da lontano Scoglio ha sempre tenuto un occhio sulle vicende rossoblù, nella speranza di riuscire a tornare, non solo come allenatore.

Ieri sera, in diretta, l’ultimo addio.

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