Adesso gli assalti in villa si fanno in stile militare

Un’azione da commando militare per svaligiare un villa. Sono entrati indossando tute mimetiche, cappucci e impugnando pistole, i quattro-cinque malviventi che l’altra sera, nel silenzio di un paesino che conta giusto un migliaio di abitanti, hanno deciso di prendere d’assalto la casa di un imprenditore. Non c’è scappato il morto, ecco l’unica buona notizia. Ma l’allarme è continuo, la paura rimbalza tra grandi città e borghi fino a ieri considerati oasi di pace.
Riduttivo continuare a definirla microcriminalità, sostenere che i reati siano in diminuzione: calano i colpi in banca, crescono gli assalti a danni dei privati cittadini. Che troppo spesso muoiono o finiscono bastonati senza possibilità di difesa. È di un mese e mezzo fa la tragedia dell’impiegato di banca, Luca Rosi, ammazzato da tre banditi entrati da una finestra in casa sua, alla periferia di Perugia. Voleva difendere la fidanzata, non contenti del bottino i tre dell’Est avevano pensato di violentarla. A San Salvatore di Montecarlo, frazione della provincia di Lucca, nella notte tra sabato e domenica, una delle solite bande, guarda un po’ sempre con accento straniero, ha atteso un imprenditore e la sua famiglia nel giardino della loro villa. Il copione si ripete più o meno uguale: armi puntate, qualche ceffone e le vittime costrette a consegnare portafogli, gioielli e ad aprire la cassaforte.
Secondo una prima stima, il bottino ammonterebbe a oltre un n centinaio di migliaia di euro. I soliti ignoti si erano nascosti nel giardino, attendendo che l’uomo rientrasse con la moglie e la figlia dopo una serata a cena e sono passati all’azione quando dè stato disattivato l’allarme. Prima si sono fatti consegnare i soldi e i gioielli che la coppia avevano con sé, poi hanno costretto il proprietario di casa ad aprire le due casseforti dell’abitazione. Un lavoretto rapido e «pulito».
A liberare la famiglia, chiusa a chiave in una stanza, e a dare l’allarme è stato l’altro figlio, rientrato più tardi. Sull’episodio ora indagano i carabinieri della stazione di Altopascio e il nucleo investigativo del comando di Lucca.
Non è il primo colpo nella zona, tecnica e modalità fanno pensare a una stessa banda che agisce sapendo chi e dove colpire. Un paio di settimane fa, ad Agliana, due rapinatori, appostati nel giardino della sua villa, avevano derubato un uomo di 55 anni obbligandolo, coltello alla gola, a consegnargli le chiavi della cassaforte.
Ma in quest’Italia che non si fa mancar nulla, almeno in termini criminali, ecco registrare persino un assalto in chiesa. È accaduto a San Cesario, paese a cinque chilometri da Lecce.

«Questa è una rapina, dateci tutte le collane», poi un colpo in aria sparato con una scacciacani dinanzi a cinque signore in attesa della messa. Tra loro una donna di 78 anni. Già preso uno dei presunti banditi. Si tratta di un diciassettenne. Per lui niente manette, solo una denuncia.

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