«Adesso il problema non è Totti ma il Lione I francesi potrebbero anche buttarci fuori»

da Roma

Nessuna crepa nel rapporto tra lui e Totti. All’indomani di Empoli, dove la Roma ha definitivamente lasciato lo scudetto all’Inter, Luciano Spalletti torna a commentare le sue frasi sul capitano giallorosso. In un crescendo rossiniano, la polemica è montata complici le frasi del tecnico. Questioni di termini, forse inappropriati: prima quel «paio di piccole lacune» di Totti, evidenziate nella conferenza stampa della vigilia; poi quel «conflitto» sfuggito ai microfoni televisivi che il tecnico della Roma ha cercato di spiegare nel dopo partita del «Castellani»: «Vogliamo entrambi migliorare la nostra squadra e la parola conflitto va intesa come gara a chi lo fa meglio». La verità è che in questo periodo Spalletti cerca di stimolare il capitano, non vuole che si appaghi. E forse vorrebbe un maggior impegno anche in allenamento. Anche se l’obiettivo comune è quello di far vincere la Roma.
Ieri un’altra puntata, in cui l’allenatore giallorosso vuole chiudere la querelle. Anche in vista dell’importante partita europea con il Lione. E nonostante avesse detto che non avrebbe più risposto a domande sul capitano per evitare che le sue dichiarazioni venissero d’ora in avanti travisate. «Il rapporto con Totti? Io stimo soprattutto l’uomo che ho conosciuto bene e allo stesso tempo penso di essermi fatto conoscere da lui - spiega Spalletti -. Non c’è nessun problema di convivenza all’interno dello spogliatoio». Più a freddo, davanti alle telecamere di Sky, il tecnico ha spiegato ieri anche la sostituzione del numero dieci, autore di una prova opaca come per altro quasi tutta la squadra, a Empoli. Sabato, a domanda specifica, aveva preferito non rispondere, anzi aveva lasciato la conferenza stampa stizzito. «Non abbiamo discusso di niente - dice l’allenatore toscano - l’ho solo sostituito pensando alla partita di mercoledì. C'è qualcuno che vorrebbe creare qualcosa che non c’è nel nostro rapporto e vi assicuro che non c’è possibilità che questo accada».
Tutti d’amore e d’accordo, quindi. Il campionato è andato, ma c’è una Champions che incombe. Non manca un pensiero per l’Inter schiacciasassi, lontana quattordici punti quando è appena iniziato il girone di ritorno. «La squadra di Mancini sta tenendo un ruolino di marcia impossibile, un pochino ti innervosisce e ti fa venire voglia di “gufarla” - dice con il sorriso Spalletti -. Tutto sommato la Roma ha fatto quello che doveva fare, anche se abbiamo lasciato qualche cosa, come in casa con l’Ascoli. All’Inter vanno fatti i complimenti per quello che ha evidenziato e se lo merita».
Ora il Lione, in un ottavo di finale che si preannuncia difficilissimo. «È il sesto anno che vince il campionato francese, uno dei più difficili d’Europa - sottolinea il tecnico giallorosso -. Ha un organico impressionante con tantissimi nazionali di vari Paesi. Sarà una buona partita sia all’andata che al ritorno. La Roma potrà anche andar fuori, ma si farà valere». Ieri il difensore francese Mexes si è allenato con i compagni a Trigoria, dovrebbe essere recuperato per mercoledì così come Chivu (per lui lavoro differenziato). Il Lione dovrebbe presentarsi all’Olimpico al gran completo. «Non penso che ci sia grande differenza tra Roma e Milan, la squadra con cui siamo usciti l’anno scorso - dice il brasiliano Juninho -. Credo che il risultato del primo match sarà fondamentale: noi non vogliamo perdere, anzi proveremo a segnare almeno un gol.

Con il Lilla abbiamo dovuto giocarcela fino alla fine, la Roma invece ha scelto di far riposare alcuni titolari. È una squadra con giocatori che amano giocare il pallone, che sanno attaccare e che danno ritmo alla squadra. Abbiamo entrambe il 50 per cento di possibilità di passare il turno».

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