Adesso al ristorante si prenota il posto letto

Da Amsterdam a Taormina si diffondono i locali col «triclinio». Mangiare come gli antichi romani piace anche a Clooney

Manila Alfano

Se stavate cercando un’alternativa al solito ristorantino, per passare una serata un po’ così, in un’ambiente un po’ particolare il «Lying Dinner» è quello che fa al caso vostro.
Musica soft in sottofondo, luci soffuse, morbidi tappeti, pareti affrescate con colori caldi e soprattutto un’invitante distesa di letti e cuscini. Al «Lying dinner» la cena si consuma stando rigorosamente coricati. Un po’ scomodo forse, ma l’idea stuzzica l’immaginazione un po’di tutti. L’idea di mangiare sdraiati piace sempre di più, e a confermarlo sono i tantissimi locali che spuntano un po’ in tutte le città alla moda. A Miami come ad Amsterdam, a Francoforte come a Roma, ai clienti il pensiero di banchettare in totale relax come facevano gli antichi romani stuzzica.
L’ultimo «Lying dinner» è nato a Berlino, in un quartiere multietnico di Kreuzberg. Una distesa di letti accoglie gli avventurieri del gusto in questo club ristorante ricavato in un ex capannone industriale, e durante il festival del cinema si sono viste arrivare celebrità del calibro di George Clooney e Michael Caine. In Europa il primo esempio di questo tipo nasce sette anni fa ad Amsterdam, il «Supperclub». Da allora un vero e proprio successo, con succursali a Roma vicino al Pantheon, a San Francisco e a Istanbul, direttamente sul Bosforo. «Non venire al Supperclub se cerchi il solito posto noioso. La libertà è la chiave del nostro locale. Niente è obbligatorio, tutto è possibile», recita il volantino pubblicitario. Ogni notte si compie il solito rituale, al tramonto si accendono le candele, il dj suona musica etnica in sottofondo, e la sala si riempie. Ultimamente ad Amsterdam si è creata anche la variante marittima, un barcone dove si può al tempo stesso navigare e banchettare.
«Dopo Amsterdam, gli esempi si sprecano. In Italia i più famosi sono il Clan di Genova aperto da Paolo Bizzarri delle Iene, dove si trovano letti a castello sparsi per tutto il locale, il Panasia Beach a Taormina, il Roof Paradise di Alassio. All’estero i più modaioli sono il Nikki Beach a St. Tropez e il Tantra di Miami», dice Roberto Piccinelli, che da nove anni scrive la «Guida al piacere e al divertimento».
Ma perché mangiare sdraiati attira? «Mangiare sdraiati è una simpatica forma di trasgressione. Potersi stravaccare sul letto senza la paura di sporcarsi o fare le briciole annienta quell’antico rimprovero che ogni bambino si è sentito fare dai genitori. E poi aiuta moltissimo a socializzare. I letti sono generalmente molto spaziosi, concepiti per “ospitare“ diversi clienti, fino a 20, che non si conoscono all’inizio, ma che sono riusciti a rompere il ghiaccio già alla fine della prima portata».
«Mangiare sdraiati non è certo una novità. I romani trangugiavano enormi quantità di cibo stando comodamente seduti per ore e ore», commenta la nutrizionista Evelina Flachi, specialista in scienza dell’alimentazione e autrice de «Il pentagono del benessere, consigli come digerire», ma a livello di etica comportamentale mangiare sdraiati non aiuta di certo la digestione, specie se si mastica velocemente e si chiacchiera molto rischiando così di ingerire moltissima aria. Il consiglio? «Se si vuole seguire la moda e quindi accomodarsi mentre si mangia, meglio allora un brunch o uno spuntino non troppo pesante.

E soprattutto non avere fretta e rilassarsi».
Insomma, in fin dei conti i ristoratori ci avevano visto lungo: stando sdraiati il tempo si dilata, la pausa si sfrutta meglio e ci si diverte di più. Fino alla prossima tendenza.

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