Adesso spunta il colosso Gm-Renault-Nissan

Il finanziere Kerkorian fa pressione su Wagoner. Parigi: «Pronti a esaminare l’idea»

Pierluigi Bonora

da Milano

Si profila la nascita di un colosso automobilistico dalle dimensioni stratosferiche (15,424 milioni la conta dei veicoli prodotti dalle tre case nel 2005) e che, sulla carta, abbraccia tre continenti: America, Europa e Asia. È l’alleanza tra General Motors, Renault e Nissan caldeggiata da Kirk Kerkorian, titolare del 9,9% del gruppo di Detroit attraverso la finanziaria Tracinda.
L’ottantottenne raider, che nella classifica di Forbes compare al numero 41 tra gli uomini più ricchi al mondo con un patrimonio di 5,8 miliardi di dollari, ha infatti informato Rick Wagoner, presidente di Gm, della disponibilità di Renault e Nissan in merito «alla possibilità di includere la General Motors nella loro alleanza», nonché di acquistare dal colosso di Detroit «un interesse di minoranza significativo nella società (si parla di una quota fino al 20%, ndr)». Nella lettera a Wagoner, il miliardario di origine armena aggiunge, poi, che «partecipare a un’alleanza di partnership globale con Renault e Nissan permetterebbe a Gm di realizzare sinergie sostanziali e risparmi di costi, a beneficio del gruppo e degli azionisti». Kerkorian conclude la missiva portando quella tra Renault e Nissan come esempio di un’alleanza che funziona avendo già creato «sinergie di marketing, di ingegneria e di produzione incredibili», fattore che potrebbe aiutare gli americani - reduci dal costoso divorzio con Fiat Auto - «a realizzare sostanziali sinergie e risparmiare sui costi». Per tutta risposta i piani alti del Renaissance Center di Detroit hanno precisato laconicamente che le richieste di Kerkorian saranno vagliate dal consiglio di amministrazione. Alla Renault, invece, si sono detti pronti a esaminare la proposta e di attendere la risposta di Gm. A reagire positivamente alla mossa del magnate e all’ipotesi di una mega-alleanza è stata la Borsa di New York dove il titolo Gm è arrivato a guadagnare fino all’11 per cento. Non c’è dubbio che con la sua lettera Kerkorian intenda far pressione sui vertici di Detroit, che hanno appena varato un piano di ristrutturazione del gruppo, allo scopo di rispondere con i fatti all’assalto portato proprio negli Usa dalla Toyota che si appresta a diventare, proprio a scapito di Gm, il primo produttore mondiale di veicoli. Ma la manovra di Kerkorian viene anche interpretata come la volontà di candidare il numero uno di Renault-Nissan, Carlos Ghosn, al vertice della General Motors al posto di Wagoner.

«È un’intesa che potrebbe reggere - dice un osservatore al Giornale - in quanto Renault è assente negli Usa e vuole diventare più forte in Cina, dove Gm è ben radicata. I francesi vantano anche dei buoni motori diesel, utili agli americani».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica