Padri pericolosi

Repubblica in una cosa non sbaglia. Quando dice che ricordare i propri padri può essere pericoloso

Padri pericolosi
00:00 00:00

In un momento in cui l'Italia è percorsa da venti di violenza spinti dalla Storia che non passa - politici zittiti nelle Università da gruppi di Giovani comunisti, scuole okkupate dai Collettivi komunisti, santa alleanza tra frange della estrema sinistra e pro Pal (comunisti), il gesto delle tre dita alzate a mimare la P38 simbolo del peggior comunismo e travestimenti brigatisti inneggianti al rapimento comunista di Aldo Moro non poteva sfuggire al quotidiano La Repubblica, in una delle rubriche meno gloriose della sua storia cinquantennale, un insostenibile reato ideologico perpetrato nell'Italia del 2025. Quello commesso da Isabella Rauti, la quale non accontentandosi delle sue due maggiori colpe: essere sottosegretario al ministero della Difesa nel governo Meloni ed essere figlia di Pino Rauti, da giovanissimo volontario nella Rsi e da adulto segretario del Msi nel giorno della commemorazione dei defunti ha ricordato pubblicamente il proprio padre citando un verso che gronda neutralità a ogni sillaba («Quello che veramente ami rimane») di un poeta fascista. E, incidentalmente, anche il più grande del suo secolo. Ezra Pound.

Certo. Repubblica giornale che riesce ad avere torto anche quando potrebbe avere ragione - in una cosa non sbaglia.

Quando dice che ricordare i propri padri può essere pericoloso. Metti che poi torna fuori che il tuo, il «papà» Fondatore, non era neanche un repubblichino, ma un vero gerarca di Roma fascista, e anche un po' poundiana...

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica